Più di due anni fa mi fu offerta da Francesco (il protagonista del libro “Sulla linea…”) l’opportunità di aiutarlo a scrivere la storia della sua vita.
Risposi subito di sì, senza pensarci. Eravamo in carcere, lo stavo aiutando a preparare un esame universitario. Tornata a casa, ho dato un’occhiata a quella strada mai presa prima, a quel sentiero che, già dall’inizio, mi sembrava arduo, pieno di incognite e… mi spaventava.
Non mi sbagliavo. Appena ho mosso i primi passi su quel terreno accidentato mi sono trovata in un posto strano, che cambiava forma e colori mano mano che andavo avanti.
A volte era un deserto, non c’era niente intorno a me, soprattutto avevo sete. Non avevo mai scritto un libro in vita mia, figuriamoci insieme ad una persona che vive all’interno di un carcere di massima sicurezza. Perciò… ho dovuto cercare l’acqua. Ho studiato, mi sono documentata, ho chiesto (sia online che offline).
Altre volte il paesaggio cambiava, a volte era una steppa, poi una giungla. Quante volte sono stata tentata di tornare indietro? Decine di volte, soprattutto i primi tempi, quando alle mie spalle vedevo ancora il posto sicuro che mi chiamava, che mi dava sicurezza, che non presentava problemi e difficoltà. Ma poi guardavo avanti e quel sentiero così contorto, a volte senza un’apparente via d’uscita… mi entusiasmava, mi faceva sentire utile, viva. Ogni volta che superavo un ostacolo, che affrontavo una montagna, che trovavo una sorgente d’acqua mi ritempravo e riprendevo il cammino. Ora sto raccontando la mia esperienza, ma anche Francesco ha avuto le sue montagne da scalare e i suoi torrenti turbolenti da attraversare.
Il 5 maggio il viaggio, questo viaggio, è terminato e siamo arrivati in un posto bellissimo. Finalmente una pianura, verde con tanti colori intorno, un cielo per la prima volta terso, senza nuvole grigie, o addirittura nere. Un sole lungamente atteso: avvolgente e sorridente.
Il libro è stato pubblicato. Ora spetta a lui percorrere un altro sentiero, anche questo nuovo e sicuramente non privo di difficoltà. Camminerà fra le persone, si farà leggere da chi lo vorrà, si farà sottolineare, fare “le orecchie”, si lascerà amare, mettere in discussione, forse anche giudicare.
Ma non è solo, non lo è mai stato, sia quando è stato pensato, poi creato, e ora lasciato volare fuori dal nido. Non è così che si fa con un figlio?
Letizia Guagliardi
La conclusione del post lascia trasparire in tutta la sua evidenza la tua sconfinata umanità. Complimenti vivissimi! 🙂
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Grazie Wayne, sei molto gentile. E chissà che un giorno non ti venga la voglia di ospitare il mio libro sul tuo bellissimo blog…
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Brava Letizia e complimenti per questo lungo viaggio che hai affrontato insieme a Francesco ….spero che vi porti tante soddisfazioni. ..
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Qualche soddisfazione, questo libro, ce l’aveva già data in fase di scrittura, ora è arrivata la pubblicazione (cosa non da poco, considerata la “giungla” del mercato editoriale). Adesso, ne sono certa, ne arriveranno tante altre. Grazie a te e e tutti quelli che mi hanno incoraggiata durante il viaggio!
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Complimenti Letizia, ti auguro di raggiungere le più belle vette! Sei una persona speciale e meriti di avere riconosciuti i tuoi meriti. Un abbraccio
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Grazie, Stefania! Anche per le belle vette… le più alte, secondo me, non sono per forza le più belle. Anch’io ti abbraccio.
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Bg a te…ho letto con notevole interesse e con una piccola intima soddisfazione…ho conosciuto il coautore quando ho lavorato in carcere anni fa. Studiava per prendere il diploma, partecipava all’attività teatrale che faceva con altri suoi compagni…E ricordo con emozione, ancora oggi, il suo intervento proprio quel giorno della fine di maggio 2009. Parlando con lui gli dissi che aveva trovato la luce, forse allora mi prese per matto…ma non mi sono sbagliato…Prenderò il vostro libro. Credo che a Rossano lo trovo già…sarebbe interessante se potesse essere presentato nelle scuole…almeno il prossimo anno. Oppure chiedere di presentarlo proprio in carcere…per far parlare lui….portando alunni/e li….ricordo che quell’anno, contrariamente a colleghi benpensanti, vi accompagnai oltre 50 ragazzi e ragazze… ridendo come pazzi per quello spettacolo teatrale. L’anno dopo la Preside di allora mi chiese se era possibile ripetere l’esperienza apprezzata dai partecipanti…bravi a tutti e due…quando lo vedi fagli i miei complimenti ed auguri di cuore. A te un 😘 a lui un abbraccio…👏👏👏
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Ehilà, Merlino, che bel commento! E’ vero, gli spettacoli teatrali in carcere sono molto divertenti, la compagnia “Luci all’incontrario” è molto brava e riesce sempre a trasmettere piacevoli sensazioni e forti emozioni.. Francesco da allora ha fatto molta strada (pur rimanendo sempre nello stesso posto) e te lo saluterò. Gli farà piacere ricordarsi di te.
A Rossano il libro lo trovi alla Mondadori Store … aspetto la tua recensione, eh?
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L’espressione popolare “la Madonna ti accompagni” mi sembra il filo nascosto che ha accompagnato la resurrezione di Francesco…quando sono andato in libraria, per comprare la vostra opera prima, mi hanno detto in modo sincero e convinto “è un bel libro”…questo commento spontaneo mi ha fatto riflettere durante la lettura. Ho capito che con “è bello” si è sintetizzato un mondo di emozioni che il lettore prova dall’inizio alla fine. Ho ritrovato ciò che ho visto e ascoltato, anche dall’autore, quando ho insegnato nella casa di Rossano diversi anni fa. Lo stile è fresco, sincero e le pagine scorrono come una bibita fresca…ma la storia di Francesco è vera e mette il lettore a confronto con esperienze dure che hanno portato Francesco a scegliere di voler rinascere…la partecipazione delle persone che Francesco ringrazia per essere stati aiutati, lui ed il suo amico Gennaro, nella loro impresa si percepisce tutta nell’anima. Si …sono stati accompagnati dalla Madonna…e sono stati veramente bravi. E brava sei stata anche tu Letizia. Complimenti di cuore…
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Grazie, Merlino! Mi piace la tua recensione, perchè hai colto le tante emozioni che la storia di Francesco suscita in chi la legge. Solo una precisazione: Francesco -nella sua rinascita – si è affidato al comandante della nave, cioè Dio. Grazie per i complimenti!
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Una storia di coscientizzazione,da leggere tutta d’un fiato. Francesco in questo libro scende nel profondo riconoscendo i propri errori e,risalendo in superficie, manifesta la sua voglia di ricominciare una nuova vita fatta di speranze, sogni e buone azioni. Consiglio a tutti di leggere queste pagine intrise di umanitá!
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Grazie Giuditta, per la tua splendida recensione. Hai colto in pieno alcuni dei motivi per cui il libro è stato concepito e scritto: ricominciare una nuova vita (non solo per chi ha un passato pesante e tormentato come Francesco), l’importanza di realizzare i propri sogni e, come hai detto tu, l’umanità che viene fuori da tutta la storia. Ce n’è tanto bisogno oggi…
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