
Non è il critico che conta, non l’uomo che indica perché il forte cade,
o dove il realizzatore poteva far meglio.
Il merito appartiene all’uomo che è nell’arena
il cui viso è segnato dalla polvere e dal sudore; che lotta coraggiosamente;
che sbaglia e può cadere ancora, perché non c’è conquista senza errore o debolezze,
ma che veramente lotta per realizzare;
che conosce il grande entusiasmo e la grande fede;
che si adopera per una nobile causa,
che tutt’al più conosce alla fine il trionfo delle alte mete, e che nel peggiore dei casi,
se fallisce, cade almeno gloriosamente,
cosicché il suo posto non sarà mai vicino alle anime pavide e paurose che non
conoscono né la vittoria né la sconfitta.
Theodore Roosevelt
Questo è il passo più famoso del discorso che Theodore Roosevelt, 26° presidente degli Stati Unti d’America, tenne nel 1910 alla Sorbona di Parigi e io lo dedico a tutti coloro che, con coraggio e determinazione, affrontano e attraversano le avversità della vita, solcano i mari in tempesta e non si piegano di fronte ai venti contrari.
Lo dedico, anche, a Bea e a Camilla, le due coraggiose protagoniste del mio nuovo romanzo “Ti scrivo per abbracciarti” e, naturalmente, alle persone che stanno contribuendo alla mia campagna di crowdpublishing. Se vuoi vedere di cosa si tratta e a che punto siamo arrivati clicca qui: https://bookabook.it/libri/ti-scrivo-abbracciarti/
Io non so se alla fine di questa sfida conosceremo il trionfo o il fallimento ma, di certo, avremo la soddisfazione di aver provato il grande entusiasmo e la grande fede che accompagnano sempre chi non ha paura di “entrare nell’arena”.
Letizia Guagliardi
Rispondi