… e scoprire quello che il tuo cuore nasconde?
Con questa poesia-bonsai ho partecipato alla Collettiva Poeti contro la violenza sulle donne, allestita nello splendido Castello ducale di Corigliano-Rossano.
L’iniziativa è stata curata dall’Associazione Culturale Aglaia (che vuol dire “splendore”, “bellezza”). Ne fanno parte tre amiche – Anna Lauria, Carolina Battistiol e Maria Curatelo – il cui scopo principale è diffondere la bellezza della poesia, dell’arte e della cultura.
Il 24 maggio è il giorno in cui Fabiana Luzzi, quindicenne di Corigliano, è stata barbaramente uccisa dal suo ex-ragazzo. Sono passati 5 anni ma nessuno l’ha dimenticata, come non si dimenticano tutte le altre donne uccise, maltrattate fisicamente e psicologicamente, perseguitate, picchiate, minacciate, violentate.
Ecco perchè eravamo in tanti, quel giorno, con le nostre poesie appese a collant che si libravano nell’aria, sotto un cielo di piume rosa (mi è piaciuto molto l’allestimento, per la sua originalità).
Tante poesie che volteggiano (sei ancora in tempo, oggi, per recarti al Castello) per dare un senso e un nome alle emozioni di chi le ha scritte, lievi ed eteree come ballerine in tutù ma così piene di forza da andare fino in fondo al cuore di che le ha ascoltate (quel giorno) e di chi le ha lette (nei giorni successivi).
Perchè è questa l’utilità della poesia, da sempre e soprattutto oggi. Sembra inutile, eppure… quando proviene da un cuore sincero, è capace di parlare ad ognuno di noi. Le parole sono le stesse per tutti, ma ognuno prova la propria sensazione: chi avverte gioia e serenità, chi angoscia e turbamento; chi si sente incoraggiato e chi, al contrario, rimane indifferente… perchè le parole possono essere lame affilate o amorevoli carezze. E se chiudi gli occhi ne puoi sentire le note e ne puoi annusare il profumo. Solo per te, in quel preciso momento.
Accendere una lampada e sparire. Questo fanno i poeti.
Ma le scintille che hanno ravvivato, se vivida è la luce, durano come i soli.
(Emily Dickinson).
Fabiana – e le altre donne – dureranno come soli… anche grazie alla poesia.
Anche se siamo nell’era dell’esteriorita’ e dell’apparire, oggi più che mai si ha bisogno di questi momenti e di parole che arrivano direttamente al cuore. È il cuore che ha bisogno di amore ed incoraggiamento; è al cuore che si parla in quanto le ferite del quotidiano sono tante. La tua sensibilità, Letizia, verso la violenza subita da Fabiana è veramente nobile.
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È vero,Lucia. Al cuore dobbiamo parlare… al cuore dobbiamo prestare ascolto.
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Ciao Letizia. Condivido in pieno il tuo pensiero. La poesia (e l’arte in genere) lascia un segno indelebile a chi la legge e la vive. E poi, ancor di più, quando si parla di violenza sulle donne: un gesto bellissimo.
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Mi piace quello che hai scritto: l’arte bisogna viverla. Grazie, Mariagrazia.
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Espressioni significative le tue, che partono da un cuore che sa guardare e ascoltare con gli occhi
l’animo umano.
Grazie Letizia.
Maria Curatolo
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Grazie a te, Maria. Anche tu, Anna e Carolina… con la vostra Associazione e tutto il resto.
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Buon pomeriggio, Letizia! È molto bello vedere volteggiare nell’aria queste poesie appese ai collant. Fogli che cantano le donne maltrattate, violentate, uccise! Anch’ io, unendomi a G. Gozzano quando dice: “donna mistero bello, senza fine”, voglio appendere al collant le parole di K. Gibran e dedicarle alla ragazza di Corigliano uccisa dal suo ragazzo:”il cuore di una donna non muore, su di esso la primavera rimarrà primavera fino alla fine dei tempi!”
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È vero, Rosa. Le nostre parole, scritte o dette, possono fare la primavera… o l’inverno nella nostra vita e in quella degli altri. Buona giornata.
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