Ti scrivo una poesia per abbracciarti: Adelaide come Beatrice

All’inizio una poesia, timida, sfuggita però con prepotenza dal suo cuore martoriato. Poi un’altra, più audace, e da allora una valanga di poesie. Tutte potenti, tutte bellissime. Tutte calde e avvolgenti come possono essere le braccia di una mamma che stringe a sé il proprio figlio.

Sono le poesie di Adelaide, la madre di Francesco Augeri. Due di queste mi hanno raggiunta per strade che non avrei mai immaginato ma le cose, spesso, prendono iniziative proprie, a noi sconosciute, e raggiungono l’obiettivo prefissato.

Io non conosco Adelaide e non sapevo quello che era successo il 22 agosto del 2018 a Diamante: Francesco, 23 anni, fu ucciso, innocente, durante una rissa.

Tutto è cominciato dopo la pubblicazione del mio post su Diamante ed ecco che si è innescata una rete di condivisioni, di emozioni e di ricordi. Le due poesie che leggerai tra poco mi hanno commossa: le parole sono come un balsamo sulle ferite, sono mani che si tendono l’una verso l’altra e si afferrano, sono incontri che conducono a realtà luminose e piene d’amore.

IL MONDO DI CRISTALLO

Una fulgida luce ti avvolge
e ti conduce d’un soffio
in un giardino
luminoso,

dove regna la perfezione e l’amore.
Tendo la mano

 per afferrare la tua

e superare la linea dell’orizzonte,

alla ricerca del bene e della verità,

dove le stelle formano

un grande  tappeto di luci..

Un suono melodioso mi inebria

e mi riempie il cuore di speranza.

L’incontro con te mi emoziona.

e mi riporta indietro nel tempo,
i ricordi si intrecciano,

si mescolano
 e diventano nitida  realtà.               

Il mondo di cristallo mi affascina:
tutto è prezioso,

luminoso,

raggiante

e pieno di colori,
non ci sono veli

e appare così nel suo grande splendore.

Adelaide ha scritto tantissime poesie da quel 22 agosto del 2018. Quattro anni di assenza, di mancanza e di struggimento. Ma anche di presenza, di bellissimi ricordi, di amore mai interrotto, di flebile speranza che non si spegnerà mai.

Adelaide come Beatrice: mamme forti perché forte è l’amore per il proprio figlio, fragili eppure fortificate perché hanno lottato contro il dolore indicibile e lo strazio più profondo, contro lo smarrimento e i “non senso”. Combattenti con e per quel figlio andato via troppo presto e per un motivo che la nostra mente umana si rifiuta di accettare. Ma entrambe sono state sostenute dalla fede. Ecco le parole di Dario Augeri, marito di Adelaide e papà di Francesco: «Il nostro desiderio è commemorare Francesco, lanciando un messaggio di pace, dialogo e tolleranza. Dobbiamo molto alla fede, ringraziamo Dio per averci aiutato moltissimo in questa impresa. Ci siamo creati un programma di vita: Francesco non ci viene restituito e noi abbiamo allontanato qualsiasi sentimento di vendetta e odio».

Beatrice, la protagonista del mio romanzo Ti scrivo per abbracciarti” l’ho inventata io e mi scuso con Adelaide e con le altre mamme che convivono con questo dolore assurdo se non ho saputo descrivere appieno il dolore, la rabbia, il rimorso, il rimpianto e tutte le sfumature di emozioni che ha provato e prova il loro cuore. Anche perché è un abisso vuoto ma nello stesso tempo pieno di tante cose alle quali nemmeno chi le prova riesce a dare il nome giusto. Ma, grazie alla scrittura, si può trovare un contatto d’amore con quel pezzo di cuore che si è staccato e si trova in un altro luogo.

Beatrice questo contatto l’ha trovato scrivendo delle lettere. Adelaide componendo poesie.

Sia le lettere che le poesie non sono tristi o rassegnate. Tutt’altro. Grondano di parole gentili e sono piene di speranza. Parlano di luce e di splendore, di sorrisi e di tenerezza.

Come questa seconda poesia:

NULLA E’ COME PRIMA   

All’aurora di un giorno estivo,       

hai indossato l’abito della luce      

e sei volato in cielo.

Il mio cuore è trafitto dal dolore

e gli occhi vanno

alla ricerca del nuovo mondo.

Le domande si susseguono,

e i sentimenti lasciano il posto

al deserto del cuore.

Sono priva di emozioni

e vivo di ricordi,

che affiorano nella mente con prepotenza                              

e che cullo dolcemente                   

provando grande tenerezza.                                

Ma  lo scorrere del tempo  

come l’onda li porta via                 

e lascia solo il dolore,

che imprime la sua firma

a chiare lettere sul mio cuore.

Nulla è come prima.

La speranza mi risolleva

e mi ridona il sorriso,

ma nulla è come prima.

Nulla è come prima. E come potrebbe esserlo? La vita continua, però, nonostante tutto. Il dolore si può attraversare e si può trasformare. Perché è l’amore che, alla fine, vince su tutto.

L’amore per il proprio figlio, prima di tutto.

Francesco Augeri

Letizia Guagliardi

2 risposte a "Ti scrivo una poesia per abbracciarti: Adelaide come Beatrice"

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  1. Salve, a volte le persone si incontrano in modo strano ma oserei dire puntualmente. Forse, chissà, il destino vuole così…
    Non ci sono parole per consolare una madre, un genitore, che perde il proprio figlio/a in modo tragico per una mano armata in qualche modo…
    Ma questi incontri hanno un effetto comune: consolano in parte e comunque fanno sentire meno soli. Quasi a voler dire che nell’errore sono sempre e comunque i proprietari delle mani armate, novelli seguaci di Caino. Buon pomeriggio a tutti

    "Mi piace"

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