Eh sì…l’allegra e chiassosa estate è terminata. Avevamo staccato la spina, ora l’abbiamo riattaccata e dobbiamo sfruttare l’energia accumulata.
L’autunno è appena iniziato e fra un po’ esploderà con i suoi silenzi che invitano alla riflessione, con le sue affascinanti atmosfere che continuano ad ispirare musicisti, poeti e scrittori e con i suoi colori che da sempre incantano pittori e fotografi, ammaliati dalla vera grande artista che è la natura.
Ma l’autunno vuol dire anche vendemmia, vino, caldarroste, funghi, zucche e melograni, noci, cioccolata calda, tè e tisane. Ritornano il piacere di stare in casa e le serate in poltrona, con un morbido plaid, a leggere un libro o a guardare un bel film.

La vita sta ritornando “croccante” – come ha scritto Francis Scott Fitzgerald nel suo famoso “Il grande Gatsby” – come croccanti sono le foglie che stanno cambiando tonalità e hanno cominciato a tremolare. Fra poco si staccheranno sempre più numerose dai rami, volteggeranno delicate nell’aria e si poseranno a terra per formare un tappeto multicolore: rosso scuro, marrone, ruggine, oro, bronzo, arancione, ocra, giallo e tutte le loro sfumature:
Finché ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo.
(Vincent van Gogh)
È inevitabile: ogni foglia, dopo aver vissuto tutte le stagioni, dopo aver cambiato vari colori e dopo aver assunto varie forme, in autunno si stacca dall’albero e si ricongiunge alla terra. Ma…già altre foglioline si preparano, nel frattempo, a nascere.
Le foglie che cadono ci indicano anche che dobbiamo far cadere, nella nostra vita, le cose che non hanno più motivo di esistere per lasciare lo spazio a quelle nuove. Se le foglie rimanessero al loro posto, con l’arrivo delle piogge, della neve e della grandine si appesantirebbero e causerebbero gravi danni alle piante. Gli alberi, quindi, si liberano del superfluo perché hanno bisogno di nuova linfa in vista dell’inverno. I rami secchi vanno tagliati per far nascere quelli freschi e vigorosi. Senza tristezza o malinconia ma con un senso di pace e di aspettativa perché i germogli sono presagi di cose belle e buone.
Dopo la meritata pausa estiva la vita ricomincia daccapo, dunque – apre la scuola, si ritorna al lavoro, si progettano nuove attività – e questo è il periodo migliore: in natura l’autunno è tempo di semina. Si seminano i germogli che poi diventeranno frutti in primavera.
E per fare questo c’è bisogno di tempo speso meglio, di fare le cose che ci fanno stare bene, di sperimentare attività nuove e utili. Una vita croccante, insomma, fatta di idee, ispirazioni, aspirazioni e obiettivi.
La parola autunno deriva dal verbo latino “augere” che significa AUMENTARE, ARRICCHIRE.
Parallelo all’autunno della natura c’è il nostro autunno: facciamo in modo che ci arricchisca di azioni belle, di gesti gentili, di progetti realizzabili, di belle e buone abitudini. Come le foglie si lasciano travolgere dal vento, facciamoci travolgere anche noi dall’entusiasmo, dalla voglia di cambiamento, dal desiderio di essere pronti ad affrontare le stagioni che seguiranno. Senza farci influenzare dalle piogge, dalla nebbia e dalle nuvole. Ricordiamoci che, dietro a tutto questo, il sole c’è lo stesso. Sempre.
Letizia Guagliardi
Tutto vero. Ma la vera fregatura è che gli esseri umani non sono saggi come la natura.
O meglio, di sicuro non lo sono coloro che per egoismo, cupidigia, interessi personali ed economici si stanno impegnando a trasformare il giardino dell’universo in una pattumiera…
Ma la cosa strana è che costoro non si rendono conto che per quanto grande sia il “loro personale orticello” non è immune dai guasti che provocano altrove… Madre natura vede tutto e non ha confini…
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Buonasera carissima prof di nuovo mi ritrovo a commentare ciò che scrivete di sera, è molto rilassante leggere quello che scrivete e vi dirò che voi siete una scrittrice di alti livelli mancata, perché almeno per quello che ne so io non è da molto che scrivete ma siete davvero brava, complimenti è vero la vita è un continuo cambiamento di cose belle ma anche brutte che ci vuole una gran forza per affrontare, tipo noi ci lamentiamo per cose futili, anche se io mi lamento perché non trovo un lavoro che non è una cosa futile, anzi, ma io mi riferivo alle altre nazioni tipo dove c’è la guerra, che poverini si rendono conto che l’aver resistito con tanto forza e coraggio se gli viene imposto di accettare un regime per forza, quella resistenza esemplare per tutti dove li ha portati, ma spero che le cose vadano meglio ma ci credo poco,buona serata e alla prossima e soprattutto grazie per la piacevole compagnia.
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Grazie Merlino e grazie, Elena. Come dico sempre, ogni cambiamento, anche il più piccolo, deve iniziare da ognuno di noi.
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“E all’improvviso l’estate sprofondò nell’autunno”(Oscar Wilde) Si, la musica dell’estate è ormai lontana! Benvenuto, autunno! Quatto, quatto sei entrato dalla porta, con la faccia lunga e smorta e starnuti a tutto andar! Ma, mi piaci tanto, terzo tempo della sinfonia delle stagioni! Sei la stagione della quiete che io tanto amo! Quella quiete che mi porta un senso di “pace interiore” quando, recandomi in campagna, osservo i prati ricoperti di foglie gialle, dorate, marrone: uno spettacolo mozzafiato, scenari meravigliosi che mi fanno sognare! Le foglie invecchiate si staccano dal ramo per lasciare il posto a nuova vita! Delle volte il mio sguardo si posa sulle foglie che volteggiano e danzano nell’aria, amo quelle foglie che non sfiorano subito il terreno, ma volano felici, e allora che anche le mie preoccupazioni volano via. Autunno ritrovato di silenzio e di solitudine calda, di preghiera: è ora che mi piace di più stare in casa e nel silenzio parlare con Dio. In questa stagione spesso guardo il cielo: non perdo mai qualcosa di così prezioso come il sole autunnale, ancora caldo nel cielo, una luce breve, meno capolino (c’è il sole tra le foglie gialle (F. Garcia Lorca), ma poi delle volte il cielo si oscura e arrivano le prime pioggerelline nelle mattinate tranquille e io osservo le goccioline da dietro i vetri della mia finestra; mi pervade un po’di malinconia! Da dove arriva? Forse dai ricordi della calda estate!
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Rosa, anche stavolta grazie per il tuo prezioso contributo! Le tue impressioni, i tuoi ricordi e l’armonia delle tue parole fanno bene al cuore e all’anima. Buon autunno!
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