… che avremmo apprezzato il semplice fatto:
– di fare una breve uscita per andare al supermercato, o in farmacia;
– di avere un cane da portare a spasso;
– di andare a buttare la spazzatura;
– di avere una casa con un terrazzo o addirittura un giardino;
– di riuscire a mettere in tavola qualcosa di buono per la colazione, il pranzo e magari anche per la cena.
E chi l’avrebbe mai detto che avremmo scoperto (o riscoperto):
- il valore del silenzio (per ascoltare i nostri pensieri, magari…);
- il valore della noia (per scoprire che, magari, possiamo fare quelle piccole attività creative che abbiamo sempre rimandato);
- il valore del tempo (per rallentare i nostri ritmi, gestire meglio ogni nostra giornata e prenderci cura di noi stessi e dei nostri cari);
- il valore del cibo (per poter riutilizzare, se ci sono, gli avanzi dei nostri pasti).
E chi l’avrebbe mai detto che ci sarebbe sembrato un piccolo miracolo:
- avere l’acqua corrente in casa (e non dover andare una o due volte al giorno a prenderla con i secchi alla fontana o al pozzo al centro del paese… o al fiume più vicino);
- avere la corrente elettrica in casa e, di conseguenza, attivare tutti quei “domestici” che ci semplificano la vita (frigorifero, lavatrice, lavastoviglie, condizionatori, ecc.)
- avere in casa una piccola cassetta di pronto soccorso per malanni di stagione, per medicare piccole ferite da taglio, da ustione, punture d’insetto e contusioni.
Sarà perché il nostro orizzonte di possibilità si è di nuovo accorciato e quindi stiamo apprezzando il valore delle piccole cose?


Proverbi 23:7 dice: “come uno pensa nel suo cuore, così egli è.”
Siamo quello che pensiamo perché mente e cuore sono legati, e quello che pensiamo influisce sul nostro modo di vedere il mondo che ci circonda (anche attraverso un semplice finestrino di un bus).
Potremmo considerarlo anche in questo senso: “come uno guarda, così egli è”.
Il modo di guardare delle due persone nel mio disegno è diverso: entrambe sono nello stesso bus e guardano dal finestrino la stessa strada, ma una vede le cose come sono in realtà, l’altra vede tutto di uno stesso colore, cioè grigio. Anche il loro viso e la loro postura sono diversi.
Platone diceva: “Non sono gli occhi a vedere ma noi attraverso gli occhi”.
Sei d’accordo anche tu?
Hai altre piccole cose da aggiungere al mio elenco?
Letizia Guagliardi
Già tutto ciò che, non molto tempo, fa ci sembrava normale adesso acquista un’altro aspetto. Siamo essere umani, con le nostre passioni, i nostri interessi, le nostre famiglie, le nostre superficialità. I nostri interessi si fermano dove arriva il nostro spazio. Non abbiamo tempo e occhi per guardare oltre i nostri orizzonti. Forse questo momento difficile per tutti ci aiuterà, da oggi in avanti, a pensare che oltre o noi stessi, alle nostre famiglie a tutti quei beni materiali di cui siamo tanto orgogliosi e gelosi, esiste l’altro, il nostro vicino di casa, il vecchietto che incontriamo per la strada e che ci intrattiene a parlare per passare un po’ di tempo e ammazzare la solitudine anche solo per un momento, il cane o il gatto abbandonato e malato che ti guarda con gli occhi tristi quasi a volerti chiedere aiuto, i papà e le mamme che soffrono per i loro figli ammalati o perché non hanno possibilità di prendersi abbastanza cura dei loro cari, a tutti i bimbi abbandonati che soffrono nel mondo perché non hanno il calore di una famiglia. La vita, se ti fermi a guardarla, diventa ingiusta e provoca opposte situazioni.: Da una parte il benessere sfrenato, sfarzoso e assurdo, dall’altra la miseria, l’abbandono, la sofferenza. Cosa ci insegna questo brutto momento che stiamo vivendo? Semplice la Terra è una sola e dobbiamo viverci tutti insieme. E siamo esseri fragili. O impariamo a collaborare tutti insieme, nessuno escluso, o per nessuno ci sarà futuro. Un bacione e buona domenica
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Pienamente d’accordo, Liliana. Da soli non si va da nessuna parte. Forse è arrivato il momento che lo capiamo un po’ tutti.
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