In questi giorni io e i miei alunni della 3 A Elettronica (ITIS “E. Majorana”-Rossano) – curiosi come al solito – ci stiamo occupando della vita e degli affari di Thomas Edison, senza dubbio uno degli inventori più “illuminati” di tutti i tempi.
Lo abbiamo scelto per 2 motivi:
- perché ha toccato numerosi aspetti della vita moderna: dalla luce, con la lampadina (che non ha inventato ma perfezionato e, soprattutto, commercializzato) al suono, (con il fonografo) per non parlare di tutte le altre numerosissime invenzioni: il primo modello di cinepresa, i sistemi di distribuzione dell’energia elettrica e dei sistemi telegrafici… (sono 1093!);
- perché può essere d’ispirazione per tutti noi: abbiamo rilevato una serie di caratteristiche che è bene imparare e/o sviluppare: PASSIONE – INTUITO – CURIOSITA’ – PERSEVERANZA – OBIETTIVITA’.
Soprattutto, non aveva paura quando un progetto falliva e non si abbatteva dopo una serie di ostacoli nè rinunciava al sogno che aveva in quel momento. E dire che di insuccessi ne aveva collezionati tanti ma ogni volta riprovava, sperimentava, falliva, tentava di nuovo, continuava a provare finché non ci riusciva. E’ famosa la sua affermazione:
Non sono scoraggiato. Ogni prova andata male è un passo avanti.
Ho detto ai miei ragazzi che Edison – è evidente – rifletteva… ogni volta che qualcosa andava storto. Quindi, per migliorare, bisogna riflettere. Chi non riflette è destinato a fallire sempre. E’ indispensabile concentrarci su ciò che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto, dobbiamo valutare bene, esaminare ogni cosa e alla fine scopriremo significati e insegnamenti che miglioreranno le nostre azioni future.
Ho detto anche che bisogna avere fede che le cose andranno bene, ma non quella fede cieca che ti fa sperare senza fare niente mentre aspetti. Dobbiamo avere, invece, un approccio mentale dinamico, aperto alle novità, sempre orientato al risultato.
Ho aggiunto che fra un pessimista che dice: “Non faccio niente tanto è inutile, le cose andranno male lo stesso” e un ottimista che dice: “Non faccio niente tanto le cose andranno bene” non c’è nessuna differenza. Il determinato, invece, è consapevole che qualcosa non ha funzionato e si impegna in modo tale che al prossimo tentativo le cose possano andare per il verso giusto.
Ultima riflessione: credo che, ogni volta che iniziava un nuovo progetto, Edison se l’aspettasse il fallimento ed era pronto ad affilare le armi. Sapeva che, prima o poi, avrebbe raggiunto l’obiettivo perché aveva una forte spinta: la MOTIVAZIONE.
A chi ha sollevato l’obiezione: ” Ci vuole anche fortuna però…!” ho riferito quello che rispondeva il buon vecchio Thomas a chi gli chiedeva se credeva alla fortuna:
Io alla fortuna ci credo: più lavoro e più mi favorisce.
Mi fermo qua perché ci sono, per ognuno di noi, degli spunti di riflessione davvero… illuminanti, no? Ricordiamocene… quando andiamo in cortocircuito!
Letizia, io non mi scoraggio mai! Sono curiosa, perseverante, ricca di tante, tante passioni. Rifletto e con ferrea volontà supero tutti i miei fallimenti. Sono con Thomas quando afferma: “Io alla fortuna ci credo: più lavoro e più mi favorisce!”
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Cara Rosa… sono proprio le passioni che ci servono per motivarci, perché senza la motivazione non si va da nessuna parte. Brava… continua così.
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Buon giorno, prof. Letizia. La paura non è il più nobile dei sentimenti. Certamente quando si intraprende un nuovo percorso o ci si trova in una situazione nuova, sconosciuta è normale che un po’ di paura frena il nostro entusiasmo, ci disorienta in qualche modo. Gravissimo errore è bloccarsi e dire :”è impossibile continuare”. Bisogna sempre osare! La vita da sempre è esperienza, è intesa come sfida per lasciare un segno. Gli errori, i fallimenti sono inevitabili per crescere, servono a farci riflettere, a valutare altre soluzioni. Quando si crede nella bontà di un progetto, di una idea, si è convinti dove si vuole andare, con ferrea volontà e determinazione navighiamo alla conquista del Vello dOro, come tanti piccoli eroi, seguendo l’esempio del grande Giasone e dei suoi argonauti.
Complimenti, prof. Letizia, perché credo che i suoi post intelligenti e ben argomentati hanno una buona capacità di incidenza nella sfera mentale, emotiva e fisica di tutti, ma sopratutto dei giovani, aiutandoli a conoscersi meglio e a migliorarsi.
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Grazie a te, Giasone, perchè commenti come i tuoi mi spronano a continuare a postare. Grazie anche perché sei entato nella mia casa virtuale proprio quando un po’ di stanchezza cominciava a prendere il sopravvento sull’entusiasmo che metto sempre in tutto ciò che faccio. Un tempismo perfetto. E visto che ormai sei fra gli ospiti di questo blog la prossima volta dammi del tu. Ah… nelle mie due case sono solo Letizia.
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Ciao Letizia. Come si dice… “non mollare mai”.
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Ciao Letizia. Come si dice… “non mollare mai”. Dai fallimenti si esce più forti.
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Certo, bisogna però capire cosa è andato storto. E cambiare strategia.
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