I nonni sono tutti uguali?

Oggi è la Giornata dedicata ai nonni.

Mi piacerebbe scrivere che tutti i nonni sono saggi, amorevoli con i nipotini, gentili, generosi e disponibili ma non posso perché io sono contro gli stereotipi e i luoghi comuni.

Essere genitori non è facile e anche essere nonni non lo è ma con l’amore, l’impegno e la buona volontà ci si riesce. Senza questa premessa, non si può essere né buoni genitori né buoni nonni. Ed ecco che, come non tutti i genitori sono uguali, nemmeno i nonni lo sono.

Ci sono i nonni che cercano di essere presenti nella vita dei loro nipoti (ma senza esagerare), danno il loro aiuto nel crescerli quando entrambi i genitori lavorano, li accompagnano all’asilo o alla scuola elementare e ai vari corsi pomeridiani, li aiutano nei compiti, inventano giochi, condividono bei ricordi, esperienze utili e passeggiate.

E poi ci sono i nonni assenti. E non perché non ci sono più. Sono quelli che trovano scuse e giustificazioni per non esserci: perché ancora lavorano e sono pieni d’impegni, perché sono ancora giovani e non si riconoscono in questo ruolo che li fa sentire vecchi, perché pensano: io i miei figli li ho cresciuti, ora ci pensano i miei figli a crescere i loro.

Ci sono i nonni che non si intromettono con prepotenza nel rapporto fra i figli e i nipoti, che danno saggi consigli ma senza risultare invadenti e che non fanno differenze fra un nipote e l’altro.

Ma ci sono anche i nonni che viziano i nipoti perché vogliono colmare quel vuoto affettivo che c’è stato con i loro figli, magari perché lavoravano troppo. Ci sono quelli che vogliono sempre imporre la loro opinione, senza rispettare i limiti e le regole stabilite dai propri figli, che danno consigli non richiesti e che giudicano le scelte dei propri figli/genitori. Conseguenze: tensioni, incomprensioni e conflitti.

Ci sono i nonni che sono nonni solo perché hanno dei nipoti. Sono quelli che lo sono per obbligo e non lo fanno con amore perché non capiscono l’importanza del loro ruolo. Ci sono quelli che si fanno vedere solo nelle ricorrenze, quelli che non si sentono all’altezza, quelli che hanno paura e quelli che rinfacciano l’aiuto dato. Ci sono anche quelli che provano amore verso i nipoti ma non sanno dimostrarlo.

E sempre in tema di stereotipi, cancelliamone anche un altro: i nonni di oggi non sono quelli delle favole e dei cartoni animati. Non tutte le nonne sono come la nonnina di Cappuccetto Rosso, malata e sempre a letto, tanto che la povera nipotina deve attraversare il bosco per portarle da mangiare. E poi sappiamo cosa le è successo. E poi quelle nonne sono sempre anziane, con i capelli bianchi e lo scialle sulle spalle, sempre pronte a sfornare dolci e deliziosi manicaretti, come nonna Papera. I nonni, anche loro, sempre con barba e capelli candidi, come il nonno di Heidi.

Quello che vediamo intorno a noi è ben diverso: nonne che vestono alla moda e indossano scarpe con il tacco, nonni in jeans e scarpe da ginnastica. Nonni pieni di interessi e di passioni – spesso coinvolgono i nipoti nelle loro attività – impegnati nel sociale (non tutti si abbioccano sulla sedia a dondolo), sportivi e pieni di energia. Sanno dialogare, sanno come trasmettere il loro sapere e le loro esperienze. Sono ancora “giovani dentro” al di là dell’età, in genere in buona salute e sono anche tecnologici. Si rendono disponibili e sono perfettamente in grado di prendersi cura dei nipoti – chi per alcune ore, chi per una giornata intera e chi anche per più giorni, in caso di necessità. Perfettamente consapevoli che si tratta di una grande responsabilità, poiché le esigenze dei bambini di oggi sono molto diverse da quelle dei bambini del passato.

Genitori si diventa. E poi si diventa nonni. E si può diventare nonni anche senza avere nipoti propri, prendendosi cura di altri bambini.

L’importante è riconoscere, di volta in volta, i propri errori, lavorare sui lati da migliorare e sugli angoli da smussare e imparare a rispettare, ognuno, il proprio ruolo: nonni, genitori, figli. Nessuno può sostituirsi ad un altro.

Ciò che conta è voler dare il meglio di sé stessi.

E tu, se già hai dei nipoti, che tipo di nonno/nonna sei?

Se ancora non lo sei o stai per diventarlo, che nonna/nonno vorresti essere?

Che ricordi hai dei tuoi nonni?

Buona festa a tutti i nonni!

Letizia Guagliardi

6 risposte a "I nonni sono tutti uguali?"

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  1. Carissima prof buonasera, finalmente e devo dire meno male, che c’è qualcuno che la pensa come me,meno male perché io non lo dico mai, cioè dico sempre che i nonni o i genitori sono bravi, ma non è così io voi lo sapete ho avuto due genitori assenti, e sui nonni purtroppo la penso allo stesso modo ci sono quei nonni amorevoli che darebbero l’anima per figli, nipoti e quant’altro perché hanno proprio l’anima gentile che secondo me è proprio di certe persone anziane, ma ci sono certi che invece sono cattivi, insopportabili che ti rendono difficile anche il semplice stargli accanto come erano i miei suoceri, ma devo dire che quell’affetto che dico io, l’ho trovato più magari in anziani che incontravo per caso o che magari li incontravo sul mio cammino per lavoro, comunque è bello finalmente rispondere a un commento e non avere quella preoccupazione dell’essere giudicato,buona serata e grazie come sempre

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  2. Elena, in questo blog puoi inserire i tuoi commenti senza timore di essere giudicata. L’importante è non fare polemiche inutili, critiche sterili, lamentele, volgarità e sconcezze varie (non le pubblicherei mai). Grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza!

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  3. Quanti ricordi affiorano nella mia mente quando penso ai miei nonni! Rivedo nonno Gennaro seduto su una panchina sotto il grande albero di noci; accanto a lui, Lola, il suo amato cane Quanto amore mi ha dato! Aveva l’oro nel cuore mio nonno! Da quella sua bocca, odorosa di tabacco, quante lezioni di vita! Ora davanti ai miei occhi rivedo mia nonna Serafina. Seduta sulle sue ginocchia, quanti biscotti ho mangiato! Era sempre allegra, cantava mentre faceva le tagliatelle. Quando ci bisticciavamo fra cuginette, lei aggiustava sempre tutto! La sua casa, “bellissimo rifugio” dove poter trascorrere i pomeriggi estivi. Nonna, quante carezze mi hai fatto! Quanta gioia quando mi specchiavo nei tuoi occhi! Il tempo passa e ora anch’io sono nonna di 5 nipoti. I grandi vivono a Roma, i piccoli a me vicino. A loro spesso trasmetto le mie radici affinché conoscano la loro provenienza per costruire la loro identità. Spesso lavoro e gioco con loro. Impastiamo acqua e farina. Che passione! Adorano questa attività, così creano e danno forma alla propria fantasia, ai propri desideri. Sono una nonna molto dinamica: spesso giochiamo anche a nascondino : loro imparano le regole del gioco e io mi diverto tanto! Penso che così i miei nipoti potranno volare nella vita, liberi e felici; noi nonni, insieme ai genitori abbiamo acceso il sole e il coraggio di vivere.

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