E non serve che sia Natale…

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… per scoprire di avere un cuore, per capire, per sperare un pò.

Prendo in prestito le parole di una vecchia canzone dei Pooh (ma sempre attuale) per ribadire un concetto che ripeto spesso nei miei post: non aspettiamo il giorno di Natale per fare quello che si può fare tutti i giorni dell’anno. Non facciamoci abbagliare dalle luci, dalle vetrine, dalla pubblicità… la Befana porterà via tutto, lo sappiamo.

Quanta polvere fa il mondo mentre va,

copre tutto e non ci fa vedere più…

Che rumore che fa il mondo mentre va,

tra motori guerre soldi e gelosie.

Se ogni tanto ci fermassimo a pensare…

se vivessimo e lasciassimo campare

sarebbe tutti i giorni un po’ Natale.

Io mi chiedo: se siamo capaci di fare cose belle e buone nel periodo delle feste, non sarebbe più conveniente (e intelligente) farle anche durante tutto l’anno?

E non sarebbe bello mettere in un barattolo tutto lo spirito natalizio e prenderne un pizzico ogni giorno?

Quell’entusiasmo che ci viene nel decorare la nostra casa o il nostro posto di lavoro con bellissimi addobbi; quella gioia che ci pervade quando scegliamo i doni per le persone a noi care; il tempo che riusciamo a trovare per mandare messaggi di auguri (online e offline); la creatività che si sprigiona quando prepariamo le tante, squisite pietanze e poi quando apparecchiamo la tavola per pranzi e cenoni; il senso di fraternità, di unione e di condivisione che sentiamo quando decidiamo con chi trascorrere le feste; quel desiderio di viaggiare, di visitare posti interessanti, di cantare, di ringraziare chi è venuto nel mondo per noi.

Non riponiamo tutto in uno scatolone come facciamo con gli addobbi per riaprirlo al prossimo Natale e ritornare ad una quotidianità grigia, senza colori, senza luci… senza vita.

Concludo con i versi di un’altra bella canzone – “O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai” (di Luca Carboni):

E intanto noi ci facciamo i regali

il giorno che è nato Cristo

arricchiamo gli industriali.

E intanto noi ci mangiamo i panettoni

il giorno che è nato Cristo

diventiamo più ciccioni.

Se capiamo il vero senso del Natale la  gioia che proviamo in questo periodo ci rimarrà addosso e dentro tutto l’anno. Le luci si spegneranno ma noi rimarremo sempre accesi.

 

8 risposte a "E non serve che sia Natale…"

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  1. Buonasera Letizia. Natale è alle porte, siamo già pronti per festeggiare fra luci, addobbi e regali. Il vero senso del Natale è donare, in tutti i sensi, con il cuore e aiutare il prossimo.

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  2. Buona sera Letizia!Quante luci, quanti addobbi per le strade e nelle nostre case!Quante persone vedo correre all’acquisto dei regali da fare a parenti ed amici! Ma io penso: non e’questo il vero senso del Natale!Mi piace tornare con la mente ai Natali di tanti anni fa quando le persone erano piu'”umili”e il presepe fatto con il mirtillo e i mandarini li “incantava’! Quel bambinello che nasce nella grotta di Betlemme è venuto in mezzo a noi come dono del Padre e ci dice di diventare gioia da portare agli altri, a chi è sfiduciato, abbandonato, triste! Natale è gioia da comunicare agli altri con un sorriso, con un abbraccio, con un gesto di solidarietà.Come dici tu non serve che sia Natale per avere un cuore, tutti i nostri giorni saranno “luminosi e colorati” quando avremo capito che quel bimbetto nato a Betlemme ci ha insegnato ad AMARE!

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  3. Buona gionata, Letizia. Natale è la festività più bella, più sentita e celebrata in tutto il mondo. È la ricorrenza del compleanno del Re dell’universo che,con la sua incarnazione, si è fatto uomo tra gli uomini per farci dono di un messaggio d’amore, di fratellanza, di pace. I nostri cuori, in questo magico giorno, sono pervasi da una gioia e da una sensibilità particolari, e diventano più inclini ad una mano soccorrevole a chicchessia.La cordialità, la gentilezza, la generosità si stampano e si leggono sul viso di ognuno di noi; l’amore, il sorriso stemperano i cuori più duri. Ma, ahimè, il sogno che il reciproco sentimento d’affetto, di benevolenza possa essere una realtà quotidiana nell’animo umano è una fugace illusione. Da più di duemila anni l’uomo non ha ancora capito e recepito il vero significato della natività di Gesù nella umile grotta di Betlemme, in quella gelida notte, che consiste nel rispetto, nella stima, nell’amore dell’uno verso l’altro. Ogni giorno, pertanto, dovrebbe essere Natale! Auguri di un felice Natale e di uno splendido 2018!

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  4. Grazie per il tuo commento, Mario, molto bello e sentito. È vero, l’uomo non ha capito perchè è nato il Salvatore ma, per come la vedo io, ognuno di noi deve sforzarsi di capirlo e di agire di conseguenza. Auguri anche a te.

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  5. Un tempo anche io pensavo che dovremmo essere più buoni sempre e non solo a Natale.Lo penso ancora ma ho scoperto che non posso essere buono se dentro dentro sono malvagio.È quando Gesù ha finito di essere fuori di me che è cambiato tutto in me.Mi spiego meglio:prima Gesù e la sua Parola erano per me un fatterello con una morale davvero buona e utile.Un giorno ho realizzato che ero un peccatore perduto mentre leggevo la Bibbia al pari di tutti e che solo Lui poteva salvare.Ho chiesto perdono promettendogli di farlo diventare il mio personale Salvatore e Signore.Ho pianto per la mia condizione e allo stesso tempo una gioia infinita è entrata in me insieme alla consapevolezza che Egli non solo è nato ma ha vissuto e ha liberamente dato la sua vita per la mia: ci dovevo essere io su quella croce.Ma Gesù non è rimasto morto, è risuscitato e vive vive vive per essere Spirito e Vita dentro di me. Gloria a Lui che ha cambiato la mia prospettiva di vita non solo attuale ma eterna.Alleluia alleluiah! Sono salvato e ho la sua vita in me!

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  6. Hai detto bene, Antonio, e ti ringrazio per aver dato un valore aggiunto al mio post. Essere buoni solo a Natale significa che mi devo sforzare per esserlo, oppure farmi influenzare dall’atmosfera natalizia che mi circonda.Esserlo sempre vuol dire che qualcosa, o meglio, Qualcuno, è entrato nel mio cuore e mi ha cambiato, per cui l’essere buoni diventa uno stile di vita, non più una breve parentesi. Aggiungo che Gesù entra nel mio cuore solo se apro la porta e Lo invito. È una mia scelta… la migliore.

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