Venerdi scorso mi sono fermata ad osservare le persone intorno a me. Ero a scuola (l’IIS “E. Majorana” di Rossano – Cs), a metà mattinata. Avevo un’ora libera e un’idea improvvisa: osservare le persone intorno a me e nei vari luoghi della scuola – i corridoi, gli uffici, le aule, i laboratori…
Ho visto tante persone e di ogni alunno, docente o collaboratore scolastico ho osservato, di proposito, un solo particolare: le mani.
Quante mani… tutte all’opera, tutte impegnate a far qualcosa di utile, di valido, di creativo.
Mani che sfogliano libri, mani che scrivono, mani che realizzano grafici al computer, mani che assemblano parti di un motore o di un sistema elettrico.
Mani che, subito dopo la ricreazione, ripuliscono l’atrio e le scale. Mani che fanno fotocopie, distribuiscono posta e circolari, accolgono visitatori. Quante mani, laboriose come api, tutte vedono e provvedono.
E poi ho visto altre mani, quelle dell’Istituto Agrario. Mani che seminano, mani che piantano, mani che raccolgono. Mani che toccano la terra, mani che accarezzano i fiori, mani che tastano i frutti sugli alberi.
E le mani nell’Istituto Alberghiero? Mani che in cucina affettano, tagliano, pelano, farciscono, accendono fornelli, condiscono, guarniscono. Mani che apparecchiano i tavoli, mani che servono a tavola, mani che versano bevande nei bicchieri, mani che provvedono ai bisogni dei commensali.
Il cervello immagina ma… le mani realizzano.
Le mani parlano… in mille modi diversi. Le mani fanno… mille attività, mille gesti, mille movimenti. Nel bene e nel male. Possono accarezzare e possono sferrare pugni. Possono accogliere e possono respingere. Possono avvicinare e possono allontanare. Possono creare ma possono anche distruggere.
“Nonna… che mani grandi che hai!” – dice Cappuccetto Rosso alla nonna. Questa, che in realtà è il lupo travestito da nonna, le risponde: “Per accarezzarti meglio, nipotina mia!” E invece l’afferra e la mangia.
E allora… chiediamoci: come uso le mie mani?
Letizia Guagliardi
Salmi 8:4-6
Quando considero i tuoi cieli, che sono opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte,
che cosa è l’uomo, perché te ne ricordi, e il figlio dell’uomo, perché lo visiti?
Eppure tu lo hai fatto di poco inferiore a DIO, e lo hai coronato di gloria e di onore.
Lo hai fatto regnare sulle opere delle tue mani e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi!
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Dovremmo ricordarceli sempre questi versetti: abbiamo tante cose a nostra disposizione – grazie a Dio – e, proprio come si fa con i doni, dobbiamo apprezzarli, saperli usare e averne cura… come le nostre mani.
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Nella prima lettera di Paolo apostolo a Timoteo cap.2:8 dice così:”Voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo,alzando MANI pure,senza ira e disputa.Tutti preghiamo ma Dio vuole che lo facciamo con ❤️Puro e anche le opere delle nostre MANI siano purificate da ira e dispute. Abbiamo bisogno che Gesù liberi ❤️ Mente e Mani per poter chiedere qualunque cosa e riceverla per fede dal nostro Padre celeste nel prezioso nome che ci dà accesso al suo trono di grazia. Mi complimento con te,Letizia, delizia per i tuoi post.
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Sì, Antonio, era proprio questo il senso del mio post di oggi: mantenere le mani pure per fare cose pure, belle e utili. Grazie per il “delizia”!
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Buongiorno Letizia. Bellissimo post. Quante cose possono fare le nostri mani …Siamo noi che ne dobbiamo fare sempre buon uso.
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Buongiorno a te, Mariagrazia. Sì, siamo sempre noi a scegliere.
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Salve a tutti…la nostra carissima Letizia ha scritto cose importanti…sulle mani laboriose e creative. Ma mi ha colpito il fatto che erano mani operanti dentro un ambito preciso…la scuola. E fin qui non poteva che essere come Letizia ha osservato e condiviso. E ciò vale per tanti settori in cui l’attività umana si manifesta con il movimento delle mani. I guai cominciano quando alcuni, invece, “mettono le mani” in settori di cui capiscono, conoscono e sanno poco…lì si vede tanta supponenza, arroganza, incompetenza…basta guardare qualche politico in tv parlare della scuola…quanti guai hanno combinato le loro mani molto maldestre….
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Se ognuno di noi si sentisse responsabile delle proprie azioni e capisse che è da ognuno che dipende il bene di tutti… quanti guai si eviterebbero. I primi passi da compiere sono rivolti ad eliminare quelle tre “erbe infestanti” da te citate, Merlino: supponenza, arroganza, incompetenza.
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Buona sera Letizia!Una famosa canzone cantava:le mani,le mani quante cose belle sanno fare!Ma la stessa ripeteva:le mani,le mani assassine!Usiamole bene queste nostre mani!Usiamole non per spargere morte, ma per fini più’ alti:accarezziamo un malato, un anziano,ma soprattutto alziamole ogni giorno verso il cielo per “ringraziare il nostro creatore”!
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Salve, Rosa! Hai scritto una cosa bellissima: abbiamo ricevuto un dono bellissimo e come tale abbiamo l’obbligo di usarlo bene.
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