Quando il tempo sarà passato
la terra scoprirà
i nostri due scheletri abbracciati
e il mondo lo saprà
che Quasimodo amò Esmeralda,
la raggiunse e la strinse a sé
oltre i baci da respirare
nella morte che dà la vita
all’amore che mai non muore.
A pronunciare queste bellissime parole è Quasimodo, l’orribile, deforme, gobbo e zoppo campanaro della cattedrale di Notre Dame a Parigi. Gli escono dal cuore, mentre piange sul corpo della bella Esmeralda, morta impiccata.
E’ la scena finale del musical “Notre Dame de Paris”, tratto dalla celebre opera di Victor Hugo, andato in scena lo scorso 30 marzo a Bari. Un’occasione da non perdere per me e i miei studenti (dell’ITIS “Majorana” di Rossano): per due ore siamo stati travolti da un vortice di musiche, acrobazie, effetti speciali, fuori e dentro di noi. Un grazie di cuore a Riccardo Cocciante che ha saputo mettere in musica un’opera sicuramente non facile grazie ad un susseguirsi di canzoni che, grazie al talento dei cantattori, degli acrobati e dei ballerini hanno suscitato in tutti noi meravigliose sensazioni e grande empatia.
E’ il 6 gennaio 1482: gli zingari spagnoli sono riuniti nella Corte dei Miracoli per festeggiare la Festa dei Folli. Sullo sfondo la cattedrale, secondo me la vera protagonista del musical (e del romanzo): tutto avviene davanti , intorno e anche dentro di lei.
Qui abita Quasimodo che, oltre ai gravi problemi fisici, è anche infelice perché ama, non ricambiato, Esmeralda, la zingara regina del villaggio gitano.
Ma anche altri due personaggi la amano: l’arcidiacono Frollo (anche lui senza speranza) e il capitano delle guardie Febo (lui è ricambiato, però è fidanzato con Fiordaliso, sua promessa sposa).
E allora mi chiedo e ti chiedo: chi è la vera bestia?
E’ Quasimodo, orribile ma con un cuore puro, nobile e gentile?
E’ Febo, bello ma egoista e arrogante, che sfrutta le persone per i suoi piaceri?
E’ Frollo, disperato e dissoluto, la cui passione per la bella gitana lo porta alla follia?
Se ti prendi la briga di leggere il libro, ti consiglio un capitolo che ha per titolo “Questo ucciderà quello”. E’ una frase che pronuncia Frollo, il quale specifica: “il libro ucciderà l’edificio”. Sono parole bellissime e sconvolgenti. Ricordo che siamo nel ‘400 e il sacerdozio temeva un fenomeno nuovo: la stampa. Forse i potenti avevano paura che i libri, la parola stampata in pratica, avrebbero liberato il popolo dall’ignoranza? Loro sapevano che con i libri si riceve cultura, informazioni e conoscenza: chi non è più ignorante difficilmente segue i consigli sbagliati ed evita di farsi manipolare. Perciò in passato (ma anche oggi) i libri venivano bruciati perché considerati eretici. Credo che questa fosse la scusa ufficiale, invece sono convinta che si volesse piuttosto mantenere il popolo nell’ignoranza, quindi sottomesso. Quando Martin Lutero ha tradotto la Bibbia rendendo il suo messaggio finalmente chiaro e alla portata di tutti, ha permesso a molte persone di aprire gli occhi.
Un altro concetto che viene fuori da quest’opera è che nessuno può essere giudicato solo dall’apparenza (piuttosto difficile oggigiorno, visto che le si dà molta importanza).
Voglio concludere di nuovo con le struggenti parole del gobbo Quasimodo:
Dio, com’è crudele
un mondo che non sa legare i cuori.
Sono brutto e tu sei bella
e mai mi amerai, mai.
P. S.: grazie a tutti quelli che hanno voluto partecipare al piccolo concorso per trovare il titolo al libro di Francesco. Di titoli ne sono arrivati un bel po’, sia pubblicamente che in privato. Prossimamente comunicherò l’esito. Comunque, fino alla mezzanotte di oggi, hai ancora tempo, se vuoi, per comunicare un altro titolo.
Letizia Guagliardi
Questo post è bellissimo ..l’amore va oltre la bellezza..dei sentimenti contrastanti che travolgono i personaggi …resta solo la purezza del sentimento di Quasimodo….
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Una storia molto commovente nella quale le passioni “possiedono ” e ossessionano l’uomo.Se tutti fossimo a conoscenza del libro tradotto da Lutero saremmo commmmossi da come Dio ci vede ci ama incondizionatamente.Proprio mentre tu e io sporchi di peccato e gobbi mostruosamente deformi e nascosti,Egli è morto per noi.Cristo si è tolta la vita offrendola a te e me trasformandoci negli esseri più belli e desiderabili .Egli vuole vivere una infinita storia di amore e prende su di se le nostre deformità per amarti e farti 👑 regnare con L io.accetta il suo ❤️ e vedrai come ti farà sentire bello ,importante ,desiderabile illimitato…
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