Io la penso così: almeno una volta al giorno devo fare qualcosa che mi fa stare bene e cercare di evitare quello che mi fa stare male.
Sei anche tu fra quelli che hanno una lista di cose da fare ogni giorno… la “to do list”?
Nel libro “Sulla linea… la mia vita dietro le sbarre” Francesco, il protagonista, a pag.206 descrive la sua lista:
Ecco la mia lista delle cose da fare ogni giorno (non tutte, ma qualcuna sì):
-Pronunciare parole edificanti o di incoraggiamento
-Trovare ogni giorno almeno un motivo per sorridere
-Leggere
-Scrivere
-Sognare/immaginare
-Ascoltare buona musica
-Fare una “puntatina” sull’isola che non c’è
-Pregare (per me e per gli altri)
-Praticare atti di gentilezza
-Prendermi cura della mia piantina di fagiolo
Ognuno di questi propositi rappresenta una linea e leggerli, ogni mattina appena alzato, mi dà un valido motivo per iniziare la giornata. Controllare quante linee sono riuscito a spuntare, ogni sera, mi dà un altro motivo per andare a letto.
Se si vuole, si può anche fare una lista delle cose da non fare, la “do not list”. Questa è la mia personale:
–non lasciare che la navigazione in Internet duri più di quanto abbia stabilito (venti minuti al giorno);
–non permettere che la rabbia sedimenti e cresca dentro di me, moltiplicandone così i danni: basta una giusta e sana indignazione;
–non consentire che qualcosa “oscuri” il mio viso: “Il vento del nord genera pioggia e la lingua che sparla di nascosto fa oscurare il viso”;
–non fare alcunché per rivalità o vanagloria;
–non parlare con una lingua bugiarda;
–non fare attese superflue;
–non sprecare i miei “doni”;
–non farmi abbattere dalle delusioni e dai fallimenti;
–non incamminarmi mai su un sentiero di mediocrità;
–non tralasciare nessuna buona occasione;
–non farmi intimorire da un progetto molto importante: il coraggio viene facendo.
Che differenza c’è tra una lista delle cose da fare e una di quelle da non fare?
La prima ci aiuta a migliorare, la seconda ci evita di perdere tempo e non ci fa sprecare energie in cose che ci distolgono dai nostri obiettivi. Entrambe ci fanno vivere sereni.
Perciò, almeno una volta al giorno (per cominciare!) attingiamo dalle due liste: i benefici non tarderanno ad arrivare.
Ci sono sette giorni per fare ciò che ci proponiano e… un giorno non è uno di questi.
E tu… ce l’hai la tua To Do List (o la Do Not List)?
Proverbi 6:16 L’Eterno odia queste sei cose, anzi sette sono per lui un abominio:
17 gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che versano sangue innocente,
18 il cuore che escogita progetti malvagi, i piedi che sono veloci nel correre al male,
19 il falso testimone che proferisce menzogne e chi semina discordie tra fratelli.
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Grazie, Orlando. Dio odia queste cose perché ci fanno male e fanno in noi un sacco di danni, primo fra tutti la separazione da Lui.
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Prendo spunto dal libro “Sulla linea…” che tu hai citato in questo articolo. Francesco, l’autore, è un ergastolano che si fa una mappa per dare un senso alla sua vita creandosi degli obbiettivi semplici ma che lo facevano stare bene, Francesco aveva capito che la felicità viene da dentro ed è il risultato del nostro amore. Quando diventa consapevolezza,noi abbiamo la libertà e non dobbiamo diventare schiavi del tempo ma godere di momenti per concedersi una passeggiata, uscire con un ‘amica. Questo libr,o Letizia, fa molto riflettere e ne consiglio la lettura.
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Cara Lucia… hai detto bene: la felicità viene da dentro di noi. Bisogna trovarla, estirparla e portarla fuori, come si farebbe con una pepita d’oro o con un diamante. L’amore è il principale attrezzo per questa operazione da miniera.
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Buona serata Letizia! Ogni giorno cerco di scegliere bene gli ingredienti della mia vita. Per stare bene ascolto musica perchè mantiene giovane il mio cuore e il mio cervello. Apro il cassetto dei sogni e cerco di realizzarli prima che diventino rimpianto. Amo tanto leggere: se un libro mi è particolarmente piaciuto lo tengo per me come uno scrigno segreto. Mi piace anche curare i fiori del mio giardino! Le mie piantine le voglio sempre verdi e fiorite. Amo sorridere agli altri perchè, come dice Charlie Chaplin, “un giorno senza un sorriso è un giorno perso”. E ancora Madre Teresa di Calcutta: “non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso”. Amo pregare: la preghiera è un balsamo per il corpo e per lo spirito.
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Rosa… le tue giornate sono piene di cose belle e buone e quando ti incontro vedo la serenità nei tuoi occhi e nel tuo cuore. Continua così e diffondi il messaggio.
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Carissima, condivido l’invito alla riflessione ma non basta. È necessario invece trasformare ogni “così fu” in un “così volli che fosse”. Solo così si può pareggiare il destino ed accedere alla “serenità greca”.
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Caro Giovanni, ti ringrazio per la risposta. Questo atto di trasformazione, tuttavia, non vedo come possa avvenire esulando dalla riflessione, ossia dalla consapevolezza che ogni nostro atto di volontà implica una scelta ponderata che ci permetta ogni volta di esclamare: “così voglio che sia”.
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