Che tu creda di farcela o no… avrai comunque ragione.

scalare montagnaQuesta frase è stata pronunciata da Henry Ford e io posso confermarla perché l’ho sperimentata. Quando ho pensato: “Riuscirò a fare questa cosa” la maggior parte delle volte ci sono riuscita. Al contrario, le volte (poche, in realtà, perché mi piacciono le sfide) che mi sono detta “Chissà… meglio di no… non fa per me…” ci ho indovinato sempre. E così succede a tutte quelle persone che cominciano una cosa e non la portano a termine o che non provano nemmeno a cimentarsi in qualcosa di nuovo che, magari,  migliorerebbe la loro situazione, nel lavoro o nella vita.

Il motivo è semplice: quando credo che riuscirò ad ottenere qualcosa che mi sta a cuore prendo un impegno con me stessa e, di conseguenza, anche verso gli altri, perché difficilmente qualcosa di buono è a vantaggio solo di una persona. Molte volte, per non dire quasi sempre, ciò che ci motiva, che ci fa andare avanti nonostante le inevitabili delusioni, gli intoppi, gli ostacoli , la fatica, gli sforzi, il sacrificio, è la consapevolezza che otterremo qualcosa che è buono per noi e per gli altri. Per questo metto in campo tutte le mie risorse e cerco di acquisire quelle che ancora non ho.

Quando sappiamo che il nostro lavoro e le nostre attività hanno uno scopo ben specifico ( i miei figli, i miei alunni, i miei dipendenti, i miei clienti…), tutte le nostre energie sono rivolte verso un obiettivo, verso qualcosa di speciale e sentiamo che ne vale la pena.

Hai già scoperto il tuo talento o non sai come alimentarlo? (v. QUI) Bene, a questo punto devi sapere che il talento, da solo, non basta. Una cosa è avere il potenziale, un’altra cosa è cosa ne facciamo. Ecco perché molte persone che ritenevamo brave, a cui avevamo riconosciuto un talento in qualcosa, ad un certo punto si fermano e non realizzano niente di concreto. Passano da un’attività all’altra, da un interesse ad un altro perché… non impiegano altri requisiti, necessari per mettere in atto le proprie potenzialità: COSTANZA, AUTOCONTROLLO, PERSEVERANZA, DISCIPLINA, PRATICA, CURIOSITA’, VIVACITA’ MENTALE.

Tutti questi ingredienti, usati ogni giorno, creano un’abitudine che, con il passare degli anni, forma la nostra visione, la nostra filosofia di vita. Se sei bravo ma non sei costante non otterrai buoni risultati. Se non sei ancora bravo ma aspiri a diventarlo e sei costante e determinato, raggiungerai la tua meta. È difficile, faticoso, a volte la tentazione di mollare tutto è forte, anche quella di scegliere scorciatoie che non portano a niente, di prendere deviazioni che fanno perdere tempo (ecco perché dobbiamo imparare l’autocontrollo) ma non provandoci proprio abbiamo già perso.

Quando c’è la passione nello svolgere qualcosa, quando la visione è ben chiara, non spaventa un rifiuto, un ostacolo, un vicolo cieco, un fallimento. Si può e si deve imparare la lezione che ci viene da questi blocchi, l’importante è che si vedano come momentanei, poi si riparte e si cerca un altro obiettivo che sblocca quella situazione, che ci fa andare avanti e fa di nuovo intravedere la meta prefissa (un lavoro, un esame, una gara…).

Quando c’è l’interesse, amiamo quello che facciamo e ogni giorno ci sentiamo spronati a fare un po’ meglio di quello precedente, come fanno gli atleti che ogni volta alzano l’asticella. Cadremo (quante volte!), ma “Il giusto cade sette volte e si rialza” (Prov. 24:16), ci sentiremo senza più forze: “Se vieni meno nel giorno dell’avversità la tua forza è molto poca” (Prov.24:10), ma dobbiamo tenere a mente che “In ogni genere di fatica c’è guadagno” (Prov. 14:23).

Quando la motivazione è forte le opportunità le scorgiamo e le afferriamo, e se non si presentano ce le andiamo a cercare.

La cosa stupenda è che tutti possiamo raggiungere i nostri obiettivi, in tutti i campi, a qualsiasi età. Basta volerlo.

 

10 risposte a "Che tu creda di farcela o no… avrai comunque ragione."

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  1. Proverbi 23:7 poiché, come pensa nel suo cuore, così egli è;

    Filippesi 4: 13 Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica.

    1Corinzi 9: 24 Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corrono bensì tutti, ma uno solo ne conquista il premio? Correte in modo da conquistarlo.
    25 Ora, chiunque compete nelle gare si auto-controlla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverne una incorruttibile.
    26 Io dunque corro, ma non in modo incerto; così combatto, ma non come battendo l’aria;
    27 anzi disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù perché, dopo aver predicato agli altri, non sia io stesso riprovato.

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    1. Esatto, Orlando! L’apostolo Paolo sapeva bene come arrivare a conquistare il premio: autocontrollo, disciplina, determinazione. Perchè tutti corrono, ma non tutti arrivano a ricevere la corona incorruttibile.

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