E tu… cosa vedi?
I nostri occhi guardano, noi vediamo. Lo sapevi?
Ti sei mai chiesto perché uno stesso evento, visto da un certo numero di persone, è poi descritto in maniera diversa da ognuna di loro? O perché noi stessi, davanti a un problema, lo vediamo in maniera diversa a seconda se siamo tranquilli o agitati?
Noi vediamo quello che ci circonda e poi lo interpretiamo, lo valutiamo, lo giudichiamo in base ai pregiudizi, alle convinzioni, alle influenze da parte di altri, alle norme culturali e ai valori che abbiamo interiorizzato fin da bambini. È la nostra mente e il nostro cuore che rielaborano tutto.
Questo spiega perchè, ad esempio, quando veniamo in contatto con persone appartenenti a una cultura diversa dalla nostra a volte proviamo paura, sospetto o diffidenza, altre volte proviamo stupore o sconcerto. È la nostra esperienza vissuta prima che influenza il nostro modo di guardare gli altri.
Tutto è frutto di chi siamo, di quello che abbiamo dentro di noi, della nostra educazione, della società e del periodo storico in cui viviamo.
È come se avessimo un filtro personale che agisce in modo silenzioso, profondo e impercettibile. E così ci facciamo delle idee sbagliate sulle persone e ci facciamo influenzare dai pensieri negativi degli altri per cui finiamo per pensare anche noi così. Per questo non incominciamo un progetto, non coltiviamo un’amicizia, non proviamo a migliorarci solo perché qualcuno (o noi stessi) ci ripete che quella cosa è così e basta o che si è sempre fatto così…
Teniamo presente che nessuno ci costringe ad avere pregiudizi: siamo prevenuti perché lo vogliamo. La Bibbia, in Giovanni 3:19, parla di coloro che “amavano le tenebre piuttosto che la luce”. Ci sono dunque persone che preferiscono rimanere nelle tenebre dei loro pensieri piuttosto che far arieggiare la mente e il cuore e farvi entrare la luce.
Cosa bisogna fare se si decide di togliere la nebbia dalla mente e dal cuore?
Innanzitutto bisogna vederla, questa nebbia. Bisogna essere consapevoli che c’è qualcosa che non va nella nostra visione del mondo esterno. Proprio come quando ci accorgiamo che la nostra vista si è abbassata. Che facciamo? Ci procuriamo gli occhiali giusti per vedere di nuovo bene. Allo stesso modo si agisce per correggere la visione distorta, (anche se per qualcuno tranquillizzante), delle persone e degli eventi: manteniamo saldi i sani principi e i valori positivi e liberiamoci delle rigidità e delle fissazioni.
Le regole sono sempre le stesse – già descritte nei miei precedenti post – per cui ora dico solo la prima, senza la quale tutte le altre non sono attuabili: accettare il rinnovamento del cuore e della mente e allenare, ogni giorno, questa abitudine.
Nella nuova palestra ci sono tanti attrezzi/azioni che permettono di fare esercizi nuovi e utili a questo scopo: stravolgere – diversificare – avere coraggio – conoscere – allargare i confini…
I risultati? Tanti. Innanzitutto la vita diventa più piacevole perchè si diventa brillanti, energici, creativi e socievoli. Un sacco di opportunità si presentano (forse pure prima, peccato che non si vedevano). Vanno via i pensieri brutti e opprimenti, le fissazioni che bloccano, i pregiudizi che rendono antipatici e asociali. Ingresso libero ai pensieri innovativi, ai progetti creativi e alle idee stimolanti.
Ma sopra tutti questi c’è il primo, vero risultato (secondo me):
“Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” (Matteo 5: 8).
Buongiorno Letizia. I nostri occhi si dice che sono lo specchio dell’anima ed è vero. Bisogna allargare la nostra visuale e allontanare la nebbia dei pregiudizi. Bisogna pensare sempre positivo.
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Buongiorno a te, Mariagrazia. Quando c’è la volontà tutto si può fare. Voglio incoraggiarti, mentre stai affontando una prova, con un versetto che a me aiuta molto: “Quando passerai le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà”(Isaia 43:2).
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Bg a tutti. Forse lo sforzo maggiore che si deve fare è non farsi cambiare dalle esperienze precedenti. A volte alcuni danno spazio ai vari pregiudizi e sono bravi a condizionare altri…Secondo me si dovrebbe tendere ad un modello quello del buon samaritano. Fare ciò che è giusto quando si è proprio lì nella situazione…ma anche quando non si è coinvolti…Voglio dire comportiamoci in scienza e coscienza sempre e finiremo per sbagliare di meno con il nostro prossimo ed anche con noi stessi…buona domenica a tutti.
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Hai detto bene, Merlino: si dovrebbe… Però non sempre si fa. Perché? Perché manca il rinnovamento della mente e del cuore che fa vedere ogni cosa nella giusta prospettiva. Grazie per il tuo contributo.
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Romani 12: 2
E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona,
accettevole e
perfetta volontà di Dio.
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Sì, Orlando. Tutto quello che è scritto nella Bibbia è per il nostro bene. Il rinnovamento della mente porta al discernimento. Grazie per aver aggiunto un altro efficace versetto.
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Matteo 16:13-16. Anche Gesù un giorno chiese ai suoi discepoli:”chi dicono gli uomini (che mi vedono all’opera e mi ascoltano)che io sono?tanti vedono Gesù attraverso i propri sensi e si fanno una opinione,una raffigurazione di Lui.Agli occhi di tanti è un grande profeta ma agli occhi degli apostoli ( le persone che hanno una relazione costante con Lui e che vogliono e dovranno rappresentarloal meglio) Egli appare nel suo splendore:”tu sei il Cristo,il figlio del Dio che vive.questa fu la prima rivelazione per loro .ma in seguito Gesù rivela loro che è stata necessaria la sua morte per la loro salvezza…tu come lo vedi questo Cristo…?
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Hai detto bene, Antonio. Tanti si fanno un’opinione propria e si accontentano di quella. Ma chi vuole vedere bene e conoscere la verità va alla ricerca, approfondisce, investiga giorno e notte.
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