Biancaneve e la felicità

Con il quinto incontro si è concluso il Lab. di scrittura creativa “Io scrivo con letizia” che ho tenuto con la 4^ B della Scuola Primaria “Monachelle” di Rossano. La nostra fiaba rivisitata di Biancaneve ha avuto un epilogo sorprendente. Nella quarta puntata (QUI) eravamo rimasti alla grande battaglia scatenatasi tra la Regina e i suoi soldati e i Manions che proteggono Biancaneve nella loro città sotterranea. Abbiamo assistito ad uno dei tanti prodigi tecnologici dei Manions che usano le loro abilità informatiche per il bene: dai fucili, dalle pistole e dalle bombe dell’esercito della Regina scaturiscono dolci e ogni ben di Dio. I soldati si rendono conto che fino ad allora hanno vissuto un’esistenza fatta solo di cieca obbedienza, di tristezza e di piattezza, succubi dell’invidia e della cattiveria della loro perfida regina e quindi si ribellano, mangiano dolci insieme agli abitanti della città, ballano e si abbracciano come fanno tutti.

La Regina ora è rimasta sola, nel suo castello, i soldati non vogliono più ritornare da lei e anche la servitù è andata via. È ricchissima ma non ha niente e a questo punto la domanda per i miei piccoli scrittori è stata questa: è possibile, nel corso della nostra vita, cambiare carattere? La Regina può diventare buona ora che si trova davanti a un bivio? Cosa decide: rimanere da sola, con le sue convinzioni sbagliate o unirsi a tutti gli altri che condividono ciò che hanno e sono felici? I bambini si sono resi conto che la scelta spetta solo a lei, lei deve decidere cosa fare della sua vita.

Dopo il consueto “brainstorming” ho raccontato loro la parte finale di un racconto degli indiani Cherokee:

Ognuno dentro di noi ha due lupi.

Il primo si chiama rabbiarancoreodioinfelicitàpaura.

Il secondo si chiama: amoresperanzagioia e generosità.

Ogni giorno questi due lupi lottano dentro di noi e… sai chi vince alla fine?

Quello a cui tu hai dato da mangiare!

E così hanno scritto, disegnato (anche i due lupi, quello bianco e quello nero) e riflettuto: ognuno di noi può scegliere di essere felice. Il finale della nostra personale storia di Biancaneve è questo:

la Regina riflette sul suo comportamento, vede tutti i suoi errori, si rende conto di quanto ha fatto soffrire Biancaneve e di come ha soggiogato i suoi sudditi e, soprattutto, si accorge che anche lei ha sofferto perché con il suo atteggiamento nessuno la ama. Soprattutto avverte che, nonostante tutte le sue ricchezze non è felice e che anche prima, quando c’erano tante persone intorno a lei, in effetti era sola come lo è adesso. E allora…esce di corsa dal castello e corre a perdifiato fino a quando arriva in città. Si mette a ballare insieme agli altri, ride come non ha mai fatto in vita sua e mangia tutto quello che le viene offerto: caramelle, cupcakes, zucchero filato, dolcetti di ogni tipo. Si diverte, abbraccia e si lascia abbracciare e sente che il gelo che avvolge il suo cuore si sta sciogliendo.

EPILOGO – Due mesi dopo.

La Regina ha fatto tante donazioni alla città e tanti lavori sono in corso: si sta costruendo una biblioteca molto grande e ben fornita, si sta ampliando l’Ospedale con l’aggiunta di nuovi reparti, la villa comunale ha nuovi spazi verdi, si stanno ristrutturando le scuole e le strade. Lei ora è felice perché condivide quello che ha e questo la fa stare bene. Tutti le vogliono bene perché ora lei è buona e generosa. Lei e Biancaneve scoprono di avere interessi in comune e stanno bene insieme. Non è più invidiosa della bellezza della ragazza ed escono spesso a fare shopping. Biancaneve ora collabora con i Manions: ha scoperto di avere passione per la tecnologia e vuole specializzarsi in questo campo. Ha anche conosciuto un ragazzo che le piace molto e… beh…questa è un’altra storia!

I bambini della 4^ B e la loro maestra Maria Antonietta Ruperto

Ringrazio molto la maestra Maria Antonietta Ruperto che mi ha supportato durante gli incontri di questo Laboratorio e abbraccio i miei piccoli, entusiasti scrittori: è stata una bella avventura trasformare Biancaneve in una ragazza di oggi, riflettere insieme su alcuni aspetti negativi del nostro carattere e renderci conto che il cambiamento è sempre possibile, se noi lo vogliamo. Soprattutto, è stato bello inventare, immaginare e anche sognare ad occhi aperti. E renderci conto che questo è ciò che ci offre con generosità la scrittura.

Letizia Guagliardi

Una risposta a "Biancaneve e la felicità"

Add yours

  1. Bella idea reinterpretare liberamente una fiaba per costruirne un’altra tutta diversa con un finale migliore positivo.

    Forse anche i potenti del mondo dovrebbero di nutrire sempre lo stesso lupo cattivo…Mi viene da pensare che siano stupidamente fissati e non capiscono il tanto che si perdono.

    "Mi piace"

Lascia un commento

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑