Impara: tu devi prendere il potere!

Impara quel che è più semplice!
Per quelli il cui tempo è venuto
non è mai troppo tardi!
Impara l’abc; non basta, ma
imparalo! E non ti venga a noia!
Comincia! devi sapere tutto, tu!
Tu devi prendere il potere.

Impara, uomo all’ospizio!
Impara, uomo in prigione!
Impara, donna in cucina!
Impara, sessantenne!
Tu devi prendere il potere.

Frequenta la scuola, senzatetto!
Acquista il sapere, tu che hai freddo!
Affamato, afferra il libro: è un’arma.
Tu devi prendere il potere.

Non avere paura di chiedere, compagno!
Non lasciarti influenzare,
verifica tu stesso!
Quel che non sai tu stesso,
non lo saprai.

Controlla il conto,
sei tu che lo devi pagare.
Punta il dito su ogni voce,
chiedi: e questo, perché?
Tu devi prendere il potere. (“Lode dell’imparare”, Bertolt Brecht, 1933)

Mi piacciono davvero tanto questi versi di Brecht, spronano all’azione, sono un’esortazione ad apprendere, a qualunque età, in qualsiasi tempo, soprattutto oggi. L’invito è per tutti: anziani, carcerati, casalinghe, senzatetto.

Quando scrisse quest’ode in Germania era da poco salito al potere Adolf Hitler, nominato cancelliere il 29 gennaio di quello stesso anno. In breve tempo avrebbe acquisito pieni poteri, limitando la libertà di stampa. E infatti, il 10 maggio di quell’anno, i nazisti bruciarono i libri scritti da autori non graditi al regime.

Agli studenti fu ordinato di portare fuori dalle biblioteche tutti i libri e di bruciarli. Enormi falò accesi in ogni parte di Berlino ridussero in cenere i testi di molti autori stranieri e di tutti gli autori ebrei: oltre ventimila libri. È stato il più grande e pianificato incendio di libri della storia contemporanea.

Perché Hitler voleva bruciava i libri? Perché li considerava dei nemici, una minaccia. Per lo stesso motivo Brecht invitava le persone a servirsi del potere delle pagine scritte per ribellarsi alla tirannia nazista.
Infatti affermava:

Il pensare è uno dei massimi piaceri concessi al genere umano.

Sono potenti le parole di Brecht, danno valore all’istruzione, esprimono tutta la forza dell’apprendimento e del sapere. Solo con la cultura, secondo il poeta, si poteva suscitare una presa di coscienza e sviluppare un pensiero critico da parte del popolo. E con questa sua poesia lui voleva fortemente spronare tutti a non rimanere nell’ignoranza perché in questo modo non ci si poteva ribellare alla follia scellerata di Hitler.

La cultura rende liberi. Da qualunque cosa ci renda prigionieri.

L’imperativo di Brecht è esplicito:

Affamato, afferra il libro: è un’arma.

Ugualmente potenti sono le parole che scrisse John Milton nell’Areopagitica, breve trattato in difesa della libertà di stampa edito nel 1644:

«È quasi uguale uccidere un uomo che uccidere un buon libro.

Chi uccide un uomo uccide una creatura ragionevole, immagine di Dio;

ma chi distrugge un buon libro uccide la ragione stessa, pupilla dell’immagine di Dio».

Mi rendo conto che siamo in pieno agosto e che questo argomento possa sembrare non adatto a chi è in vacanza e vuole solo rilassarsi e divertirsi ma, visto che si ha più tempo a disposizione, perché non approfittarne per leggere qualche buon libro? La cultura rende liberi!

Anche d’estate.

Letizia Guagliardi

5 risposte a "Impara: tu devi prendere il potere!"

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  1. Condivido tutto….ma non posso togliermi dalla mente quello che pensai quando seppi della tragica fine di Primo Levi…ha capito che stanno tornando…
    Ed il pericolo è forte…Personalmente penso che la nostra Letizia ha centrato un grande tema che rende la poesia di Brecht attualissima…
    Mi si potrebbe obiettare che oggi è un altro tempo…ma personalmente penso che non stiamo messi meglio..
    Tanti sono stati sottoposti ad un trattamento quotidiano di rimbecillimento mediatico e culturale finalizzato ad accettare come ovvie ragioni che non sono tali, motivazioni che non spiegano, e sorrisi che sono più letali di un serpente a sonagli…mi viene in mente la favola “Il pifferaio di Hamelin” …
    E se ci si chiede se sono un pochino pessimista…lo confesso lo sono molto…con una differenza ai tempi di Brecht in tanti non erano acculturati…oggi in tanti sono stati ricondizionati mentalmente…e se ci fosse oggi Brecht dovrebbe aggiungere sicuramente altre strofe…

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  2. Cara Letizia,
    la lettura è anche rilassarsi nella quiete delle ferie o vacanze, compagna magari al fresco di un gazebo perché no in spiaggia.
    Ricordo la prof di italiano delle scuole medie che a quei tempi ci faceva leggere:
    Il deserto dei tartari, Cent’anni di solitudine, La metamorfosi di Kafka, Il Gattopardo.
    A proposito di Gattopardo da anni rappresento una azienda della Sicilia Donnafugata che richiama con le sue etichette i personaggi del Gattopardo da Tancredi a Sherazade etc. etc. Quindi tutto è cultura nella vita.
    Ritornando alla Prof ricordo che ci consigliava sempre di leggere, leggere, leggere e finiva col dire….leggete anche la carta di giornale che il pescivendolo vi incarta il pesce.
    Una frase piena di verità che non dimentichero’.
    Cari saluti Letizia

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  3. Letizia, certamente il tuo sogno desiderio si avvererà con il tuo nuovo libro, hai capacità tali da poter vedere avverati più sogni.
    Sempre meglio e ti auguro tanti sogni

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