Quell’alba, la più importante della storia dell’umanità, le emozioni si susseguirono una dopo l’altra.
Ci furono il dolore e lo strazio, prima, poi una tristezza infinita e un profondo senso di abbandono.
Poi lo stupore: il sepolcro è vuoto, il grande e pesante macigno che lo chiudeva è rimosso. Dentro non c’è nessuno. Eppure c’era…
E allora arrivano la paura, l’angoscia e l’incredulità: come è stato possibile?!

E poi subentra la consapevolezza: solo Lui poteva fare una cosa del genere! Sconfiggere la morte e risorgere.
A questo punto esplode la gioia nei cuori: Gesù è vivo!
La luce che ora entra nel sepolcro…dopo le tenebre…incoraggia alla speranza.
Il sepolcro aperto ha permesso al sole di entrare: dopo il buio della morte, la luce della vita ha preso il sopravvento. Dopo il freddo dell’inverno, quella mattina, i presenti hanno avvertito il rassicurante tepore della primavera. Molti – e fra questi anche Pietro e Giovanni – hanno avuto la netta sensazione di passare da una situazione che li faceva sentire tristi e smarriti a una che li ha resi gioiosi e incoraggiati.

Pasqua vuol dire passare, andare oltre. Ecco perché tanti testimoni presenti in quel luogo, quella mattina, ebbero la consapevolezza che il loro cuore – per troppo tempo – era rimasto al buio. Dobbiamo avere anche noi questa presa di coscienza: anche noi, se guardiamo con uno sguardo profondo quel sepolcro, sentiremo il bisogno di far entrare nel nostro cuore la luce e la speranza e, di conseguenza, la necessità di chiedere aiuto per togliere la pesante pietra che l’ostruisce.

Quel sepolcro vuoto sprigiona, per noi, una potenza sconvolgente. Ci invita a rendere piena la nostra vita, a darle un senso, nonostante la situazione che stiamo vivendo. È uno sprone a non far spegnere la fiammella della speranza, a proteggerla dai soffi della confusione, della disperazione, della solitudine, dello smarrimento e del dolore.

Nella Bibbia l’esortazione “Non temere!” è ripetuta 365 volte. Non è un caso: ogni giorno, per tutto l’anno, dobbiamo ricordarcene e ripeterla nella nostra mente. In questo tempo di guerre, di incertezze e di confusione proprio il coraggio e la determinazione dobbiamo mettere in campo per restare a galla. I discepoli, davanti alla tomba vuota, superato lo smarrimento, si mettono in moto, chiedono e cercano i segni della risurrezione, arrivano a capire, collaborando fra loro, quanto è successo. E ripartono da lì.
Anche per noi, oggi, questa vittoria della vita sulla morte rappresenta un punto di partenza. Anzi…IL punto di partenza.
Buona Pasqua!
Letizia Guagliardi
Buona domenica….forse tutti dovremmo ripetere 365 volte, una al giorno, Buona Pasqua a tutti…
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Mattino 2023: gli uccelli a festa inventano mille canti, la città “brutta” per tutta la notte, ora indossa un sorriso e i raggi del sole ballano sulle finestre delle nostre case cacciando le ombre della notte. Tutto è in festa! Il Redentore del mondo è risorto! La disgrazia è toccata alla morte, lei che sembrava la “padrona del campo” ora ha perso e ha trionfato la vita! GESU’ È VIVO! Anche noi, oggi, togliamo quella pietra che gli abbiamo messo sopra, moriamo al passato e inseriamoci nella vita nuova cercando le cose di lassù e non quelle della terra! Buona Pasqua, Letizia!
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Auguri a te, Merlino!
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Rosa, è bellissimo quello che hai scritto e, soprattutto, vero. Le cose di lassù, quelle che contano, e non quelle della terra. Buona Pasqua, Rosa!
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