Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sofferto per una perdita: una persona cara, un amico, qualcuno persino un figlio e ognuno di noi vive questa esperienza in modo diverso. Alcuni, addirittura, non vivono più.
Come Beatrice, la protagonista del mio nuovo romanzo “Ti scrivo per abbracciarti”. Ha perso un figlio, all’improvviso, in un incidente stradale. E decide di non vivere più, pur respirando ancora, suo malgrado. Si rinchiude nella sua camera e non permette quasi a nessuno di entrare nella sua prigione volontaria. Varcano quella soglia e per pochi minuti soltanto la sua migliore amica – che prepara i pasti per la sua famiglia – il marito e gli altri due figli. Per il resto delle sue giornate resta da sola, a ricordare il suo Davide, immersa in uno stagno vischioso di Rimpianti, Rimorsi, Rabbia e Rancore. Le 4 R: a volte le proviamo tutte, uno dopo l’altra, come Bea, altre volte solo un paio…dipende.
Finché, un giorno, succede qualcosa.

Dagli spiragli che provengono dalla tapparella della sua finestra quasi totalmente abbassata un giorno, dopo un tempo lunghissimo, si insinua qualcosa che ha il sapore della speranza.
Questa storia può essere utile anche a chi non ha subìto un lutto ma una perdita di qualsiasi tipo: il lavoro, una separazione, un progetto in cui credeva, un insuccesso, un fallimento. Le storie degli altri sono le nostre, ci possono aiutare e incoraggiare.
Perché noi siamo le nostre storie.
Letizia Guagliardi
Certamente ognuno reagisce in modo diverso ma in fondo le “R” sono presenti sempre; qualcuna domina di più sulle altre assieme alla “sofferenza”. Ma S sta anche per speranza, speranza che il dolore e la sofferenza si trasformino in amore, quell’amore che cura le ferite.
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È così, Carla. Beatrice dovrà fare un lungo percorso ma la Speranza che ha scalfito la sua prigione le darà la forza per andare avanti.
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Bg a tutti. Il libro sarà bellissimo. La storia molto toccante… Purtroppo il dolore è una delle due facce della moneta chiamata vita….e nessuno se ne può volontariamente privare. Arriva comunque… E per ognuno. La cosa importante è sperare di saperlo affrontare. Buona domenica a tutti
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Vero, Merlino. Beatrice, a cui la vita aveva sempre sorriso, dovrà imparare ad affrontare il dolore. Grazie per la fiducia!
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Leggere le tue storie è sempre un vortice di emozioni, sia belle che brutte che si alternano ma, alla fine, arriva sempre la speranza. Non vedo l’ora di leggere “Ti scrivo per abbracciarti”!
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Le emozioni fanno parte della nostra vita, Maria. Imparare a riconoscerle è il primo passo, secondo me, per gestirle nel modo giusto.
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