Adesso che vivi tra le tue quattro mura
e osservi la vita da questa fessura,
e ti senti spaesato, avvilito e depresso
davanti a uno specchio a guardare te stesso,
considera il tempo un regalo del cielo,
parentesi in cui riscoprirti davvero.
Tra i libri che dormono sugli scaffali
seleziona quei pochi, ma fondamentali,
conserva quegli altri in uno scatolone
fanne dono a una scuola, alla prima occasione.
Concediti spazio, mantieniti sveglio:
con pochissime cose, vivrai molto meglio.
Scrivi una lettera, una breve poesia
sconfiggi la noia, a colpi di fantasia
prendi i colori e dei fogli di carta
disegna qualcosa, e vedrai, non importa
se sei Michelangelo o un imbianchino:
sarà solo un modo per tornare bambino.
Cerca in rubrica le poche persone
che ami davvero, e che porti nel cuore,
trascrivi quei nomi e sentiti grato
per tutto l’amore di cui sei circondato.
Ripensa al legame dei vostri destini,
a quanto consola sentirli vicini.
E quando la noia ti inquina i pensieri
inventati un modo per venirne fuori,
sii curioso di tutto, come il bimbo e il poeta
come fa l’astronauta su un nuovo pianeta,
ritorna all’essenza, tralascia l’effimero
perché anche rinchiuso, puoi essere libero.
Simone Cristicchi

La poesia che hai letto all’inizio di questo post il cantante Simone Cristicchi l’ha scritta il 7 aprile 2020, quando ci siamo ritrovati, tutti, reclusi in casa. Te la propongo oggi perché ne condivido ogni parola e perché è valida sempre, anche quando usciremo da questa emergenza: le frasi che ho evidenziato sono quelle che caratterizzano, da sempre, i miei post. Sono le piccole, indispensabili azioni che ci fanno sentire vivi e che ci fanno apprezzare il valore del tempo e della vita.
Perché si può e si deve amare la vita, anche costretti entro quattro mura.
Reclusi, sì, ma liberi.
Letizia Guagliardi
Buon giorno, sottoscrivo tutto… La mente è comunque libera. Il cielo ed il mare, per chi può guardarlo, sono lì e ci ricordano una vastità di cui ognuno di noi è parte ed anche partecipe. Non so quando ma tutto questo pandemonio finirà ed allora tutti noi dovremo dimostrare di aver compreso la lezione impartita dalla pandemia… Essere diventati migliori.
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Sì, Merlino, non sappiamo quando ne usciremo ma sappiamo che dobbiamo uscirne migliori. Le lezioni ci servono per imparare qualcosa che ignoriamo.
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Anche se sono “chiusa in casa da quasi un anno” mi sento libera! Il segreto? Sono ricca di tante guide e, grazie alla mia ferrea volontà, riesco a seguire in queste giornate solitarie Non mi annoio mai, anzi sto diventando molto più attiva! MI affido soprattutto a Dio. La preghiera quotidiana entra nel mio cuore e mi cambia, nel silenzio della mia stanza sento che quando prego qualcuno mi abbraccia da lontano. Così in questo tempo trovo la fonte della speranza! E’ la preghiera che mi da il coraggio di amare gli altri! QUESTA E’LA VERA LIBERTA’ (la libertà è come l’amore)! Mi sporco le mani toccando terra e creando così belle aiuolette dai fiori multicolori. Racconto la mia infanzia al piccolo Cristiano: correvo fra i prati inseguendo le farfalle, osservavo con gli occhietti penetranti le lucertole dalle code biforcute, andavo con mamma ad attingere l’acqua ad una fonte: mettevo la manina in quello specchi o d’acqua e mi sentivo accarezzata! Quest’ultima è la mia più “bella guida” recupero così la stagione fatata della mia vita: quella della mia infanzia che è ancora viva in me!
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Rosa, con le tue descrizioni così precise e vivide hai rafforzato l’idea che non dobbiamo farci condizionare dalle circostanze: siamo noi a decidere cosa farne del tempo a nostra disposizione e del luogo in cui ci troviamo. Grazie!
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