Se il nostro cielo non è sereno è evidente che ci sono nuvole grigie o nere che impediscono il passaggio dei raggi del sole.
Stamattina – nel laboratorio di scrittura creativa “Io scrivo con letizia” – abbiamo osservato tutti i tipi di nuvole che possono attraversare la nostra vita e che dobbiamo imparare a spazzare via se vogliamo far splendere il sole su di noi e dentro di noi: rabbia, frustrazione, invidia, gelosia, tristezza, solitudine, rimorso, rimpianto, sconforto… nelle precedenti tappe del nostro meraviglioso viaggio nel mondo delle parole le avevamo già incontrate e conosciute.
La frase dell’assassino di Stefano Leo “l’ho ucciso perché mi sembrava che avesse un’aria felice e serena” è stata usata in questo nostro sesto incontro come esempio: tante nuvole che si addensano minacciose impediscono una visione lucida di ciò che ci succede e offuscano la mente, impedendole di trovare una soluzione ai nostri problemi.
A che serve prendersela con gli altri se hanno una vita più piena della nostra, un lavoro più soddisfacente, un sacco di amici e di opportunità e noi no… ? A niente.
I bambini della 4 e della 5 A (scuola elementare “A. Amarelli” di Porta di Ferro – Rossano) si sono resi conto che il cambiamento deve avvenire dentro di noi. La serenità può essere di tutti, chi ce l’ha non la diminuisce agli altri e chi tenta di portarla via a qualcuno non se ne impossessa.
Anche la serenità va considerata come un muscolo, quindi va allenato.
Le nuvole, quando sono enormi e cariche di pioggia, portano tuoni e fulmini.
La soluzione c’è, come per i tetti delle nostre case. Il P A R A F U L M I N E.
In questo caso, però, solo noi possiamo installarlo.
Letizia Guagliardi
Letizia cara che bel lavoro che fai con i bambini ,riconoscere le proprie emozioni che scatenano quelle tempeste di rabbia , paura ,gelosia ….quando non siamo d’accordo con quello che gli altri fanno ,sono convinta che se a scuola si desse più spazio all’ educazione emotiva insegnare come coltivare ed educare i sentimenti di certo i rapporti relazionali, nel saper gestire le reazioni che le emozioni muovono nel corpo ne migliorerebbe la qualità.
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Grazie… chiunque tu sia (hai dimenticato di scrivere il tuo nome!)
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