“Di una cosa sono convinto: un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi” (Franz Kafka).
Anch’io ne sono convinta: se un libro non ti provoca niente dentro, se ti lascia indifferente, se rimani uguale a com’eri prima di iniziare a leggerlo… abbandonalo e cercane un altro.
Nella tua vita c’è stato almeno un libro che ti ha dato sollievo mentre soffrivi? Che ti ha fatto sorridere mentre eri triste? Che ti ha dato conforto mentre tutto intorno a te girava all’incontrario? C’è una lettura che ancora oggi ti fa gioire, fremere, commuovere, desiderare di essere migliore? Che ti fa vedere le cose da un’altra prospettiva?
Hai mai letto di posti lontani, dove non sei mai stato e forse mai ci andrai? Hai mai conosciuto, attraverso i libri, persone che hanno fatto cose straordinarie per il bene di tutti e ti sei sentito incoraggiato a fare, nel tuo piccolo, qualcosa di buono? Hai incontrato, fra le pagine, persone che hanno perpetrato il male in ogni sua forma e ti hanno fatto provare vergogna e disgusto in quanto essere umano e magari ciò ti ha spronato a non seguire la loro strada ma a percorrerne un’altra?
Hai in casa tua un libro che ti morde e ti punge ogni volta che lo apri? Che ti fa sentire una spina nel fianco quando leggi un brano o su una semplice parola che ti invita a riflettere? Che mette a nudo il tuo cuore e ti fa venir voglia, anzi… ti costringe a fare pulizia? Insomma… c’è un libro – ritornando a Kafka – che ti ha svegliato e ti ha dato un pugno sul cranio?
L’hai trovata l’ascia che ha frantumato il mare ghiacciato che era dentro di te? O la stai ancora cercando e sei prigioniero in un mare di ghiaccio?
Letizia Guagliardi
Ho letto e leggo tantissimo, mi considero una lettrice “feroce”, amo profondamente ció che leggo. C’è sempre un personaggio, un luogo, una situazione che mi fa innamorare del libro che, in quel momento, ho tra le mani. Un libro che ho particolarmente a cuore è Cent’anni di solitudine, di Gabriel Garcia Marquez: mi è piaciuto sin dalle prime righe! L’ ho letto, riletto e lo leggerò ancora…
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Grazie, Patrizia. Il tuo contributo mi dà l’opportunità di dire una cosa che mi era sfuggita nel post: un buon libro è paziente. Ci dà la possibilità di chiuderlo e poi di riaprirlo quando non ci è chiaro qualcosa, possiamo tornare su un brano che ci è piaciuto in modo particolare, possiamo sottolineare, fargli le “orecchie”… Un buon libro è come un buon amico: sia nei momenti belli, sia in quelli tristi… lui c’è sempre.
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Un libro è un amico paziente. Aspetta il tuo arrivo o ritorno, resta li come una sentinella della tua anima…
Ma fa di più…ti sintonizza con l’anima del protagonista e anche dell’autore. Quale che sia l’emozione suscitata un libro resta unico ed irripetibile. E in più ti mette in condizione di scoprire un po’ di te…Leggere un nuovo libro è come riprendere un nuovo viaggio…anzi più si legge più si allontana la fine del viaggio. Buona domenica a tutti.
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Grazie Merlino. Anche tu hai aggiunto sensazioni nuove che riceviamo dalla lettura di un buon libro. Ma ti chiedo: ci suggerisci un titolo fra i tanti che hai letto?
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Tutti quelli di Paulo Coelho…magari letti in successione secondo anno di pubblicazione…ne vale la pena. Buona lettura…
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Scommetto che il tuo preferito è “Come il fiume che scorre”. Vero?
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Buonasera Letizia. Un libro è un buon amico che ti porta lontano e ti lascia sempre un segno. Buona lettura!
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Ciao Mariagrazia. Sono curiosa di sapere quale libro ti ha portata lontano e quale ti ha lasciato un segno. Lo sai che sono curiosa!
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Ecclesiaste 12: 11-14
Le parole dei saggi sono come pungoli e le raccolte dei dotti sono come chiodi ben piantati; esse sono date da un solo Pastore.
Figlio mio, sta’ in guardia di tutto ciò che va al di là di questo. Si scrivono tanti libri, ma non si finisce mai, e il molto studiare affatica il corpo.
Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: «Temi DIO e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell’uomo».
Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto ciò che è nascosto, sia bene o male.
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Grazie, Orlando, per aver ricordato che la Bibbia viene sempre prima di tutti i libri, già scritti o ancora da scrivere. D’altronde non è lei la fonte inesauribile d’acqua fresca a cui si abbeverano tanti scrittori, credenti e non? È sempre stata, è e sempre sarà una ricchezza per chi ne è consapevole.
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Cara Letizia…ho tanti libri preferiti…ma il più caro è…quello che diedi un giorno…tanto tempo fa. Chissà che fine ha fatto…
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Caro Merlino, intendi il libro che desti a me? Ha fatto una buona fine. L’ho appena preso dalla mia libreria e ora è qui, accanto a me.
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Tranquilla…non avevo dubbi. Mi sono riferito ad un altro libro….dato a…persona rimasta a me cara…Ciao bella
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Ah… Ok. Comunque è sempre una buona idea regalare un libro.
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